Viaggiare in Italia con un australiano è fonte inesauribile di divertimento. Non perché siano tutti dei comici naturali, ma per la schiettezza e la stuporosa ingenuità con cui ti fanno notare cose che a noi ormai scivolano addosso come acqua tra le dita.
Ecco uno spettacolare esempio accaduto giusto stamattina. Carabinieri su una rotonda, paletta fuori. Rapido esame di coscienza. Cinture a posto, fari accesi, velocità ben dentro i limiti cittadini. Può solo essere un banale controllo di routine. Esco dalla vettura e, su richiesta, porgo la patente e il libretto. Uno si rigira tra le mani la mia ormai quasi improponibile patente, pietosamente tenuta insieme da una foderina plasticata che si apre a fisarmonica. L’altro fa qualche acrobazia per dipanare il libretto e verificarne l’aggiornamento. Tutto a posto, grazie, vada pure. Buona giornata. Se non cordiali, perlomeno molto cortesi. Raro, ma può capitare.
Risalgo in macchina ed il mio ospite mi guarda sconcertato e mi domanda: cosa volevano? Solo controllare patente e libretto, niente di più. Scoppia in una risata fragorosa ed esclama: fucking ridiculous! Cosa è fottutamente ridicolo?, gli chiedo. Che cosa?!? Ma è normale qui da voi che uno che vuole semplicemente controllarti la patente ed il libretto della macchina lo faccia con addosso il giubbotto antiproiettile, imbracciando qualcosa che assomiglia ad un mitragliatore Uzi, e per di più tenendo per tutto il tempo il dito sul grilletto? Non so se lo hai notato, ma muovendosi in qua e in là ti ha puntato un paio di volte la bocca da fuoco verso la pancia da un metro di distanza.
È vero. Non è proprio per niente normale. Ma noi ci siamo purtroppo assuefatti alla normalità dell’anormalità. Non ci facciamo nemmeno più caso. Basterebbe uno starnuto, parte una raffica e tanti saluti.
Mi chiede ancora, ma di che cosa hanno paura? Terroristi? Delinquenti? Forse. O forse, mi dice, è solo l’abitudine a mostrare i muscoli, ad esibire l’armamentario. Gli australiani non hanno un grosso amore per l’autorità. Deve essere un retaggio ancestrale, visto che due secoli fa la loro terra era la colonia penale del Regno Unito, e i trisnonni facevano i galeotti. Gli deve essere rimasta nel DNA qualche istintiva goccia di avversione nei confronti della forza pubblica. A guardie e ladri fanno sempre fatica a trovare chi vuole fare la guardia. Uno dei più celebrati eroi nazionali è un fuorilegge ottocentesco, Ned Kelly, giustiziato per impiccagione a venticinque anni. Una specie di Robin Hood moderno, difensore dei coloni australiani contro la cialtroneria dei giannizzeri inglesi e irlandesi.
Anche in Australia ti fermano per strada. Eccome. Anzi, con molta più frequenza e rigore che da noi. Ti fermano per controllare se hai bevuto. E se lo hai fatto, te ne fanno pentire. Amaramente. Ti fermano, e ti tartassano, per quattro chilometri in più oltre il limite di velocità. Quelli della Roads and Traffic Authority ti possono anche fermare per appurare se la tua macchina è a posto con le emissioni di gas. Se guidi un vecchio scatanfrone che fuma come una ciminiera, ti multano, sequestrano il libretto e te lo rendono solo dopo che dimostri di averla portata in officina, e che ora emette scarichi lindi e tersi come aria di montagna.
I poliziotti che eseguono controlli, sia nei posti di blocco, sia di pattuglia in macchina, è logico che non siano disarmati. Ma non sono bardati da guerra come i nostri carabinieri. Al massimo una pistola, che se ne sta placidamente riposta nella fondina. E se ci fosse il caso di tirarla fuori, mai con l’indice sul grilletto.
Con un’ultima sonora risata dedicata al buffo paese che temporaneamente lo ospita, descrive tutta questa sproporzionata esibizione di potenza di fuoco con una parola: overkill. Che si può liberamente tradurre con: che esagerazione. Come dargli torto?
Prima pubblicazione : 17 aprile 2008
A volte, purtroppo, il superarmamento dei poliziotti si è reso utile per fronteggiare la violenta reazione di certi tipacci in fuga. Forse in Australia il tasso di criminalità è anche meno elevato?
RispondiEliminaTesea
Anni fa ricevetti a casa la notifica di una multa proveniente dalla Svizzera: avevo sforato il limite di velocità di ben 6 km/h (andavo ai 76 invece che ai 70). La presi sul ridere, la cifra da pagare non era elevata, però capii anche che in certi Paesi non si scherza.
RispondiEliminaUna volta in Danimarca mi hanno dato la multa perché con la ruota anteriore della bicicletta avevo passato di 2 cm la linea di arresto al semaforo. Al confronto gli australiani sembrano dei linertini... :-)
RispondiEliminaCiao HP, a presto
dragor (jopurnal intime)
ciao Tesea,
RispondiEliminadi sicuro il tasso di criminalità è differente in Australia. Non che sia un paradiso tipo Singapore, per carità - anche lì hanno i loro omicidi, le loro rapine, i loro fattacci. Ma di certo non c'è il livello di violenza generalizzata che si riscontra in Italia, specie in certe zone.
Grazie della visita, a presto,
HP
Che curiosa coincidenza, Pim!
RispondiEliminaA me capitò quasi la stessa cosa, sempre parecchi anni fa: in viaggio verso la Svezia per vacanza, fui fermato su un'autostrada elvetica da un paio di gendarmi. Mi contestarono un eccesso di velocità identico al tuo: 96 km/h invece di 90. Mi ricordo che la mia sorpresa da italiano fu tale che non riuscii a non domandar loro: ma state scherzando? Non scherzavano. Mi toccò pagare circa 40 franchi di multa, ed iniziare le vacanze col nervoso.
Oggi non lo farei più. Ho capito, da paesi più civili, che le regole - quando sono logiche e giuste - sono lì per esser rispettate.
E chi sbaglia paga.
Grazie della visita, a presto,
HP
ciao Dragor,
RispondiEliminache esagerazioni questi danesi! Davvero gli australiani sembrano dei libertini in confronto!!!
Grazie della visita e del commento, a presto,
HP