sabato 3 dicembre 2011

Nuovi divieti, nuovi mestieri

Una fresca categoria di commercianti semilegali si presenta alla ribalta dell’aeroporto di Canton. L’inventività cinese si conferma imbattibile. Spesso gli aeroporti sono la cornice di gustosissimi teatrini che vedono impegnati degli stremati turisti affardellati di bagagli, arrembati da pestiferi venditori di fumo, che cercano di propinar loro una strapagata corsa verso la città su deprimenti e loschi taxi abusivi, tentando di convincere i tapini che questi saranno l’unico viatico per evitare le bibliche code di passeggeri alla postazione di quelli autentici – e dotati di tassametro, talora peraltro sabotato e ribaldamente veloce nel contar chilometri.

Nuove esigenze stimolano la nascita di inconsuete figure professionali: per esempio, le venditrici di SIM card telefoniche. Prede favorite di tali signore sono i telefonatori che, appena usciti dal varco doganale, con una mano spingono il carrello e con l’altra già reggono all’orecchio il cellulare. Si crea così una cacofonia di lingue e dialetti che si suppone ripetano, in idiomi i più remoti, sempre le solite inossidabili banalità: sì, sono arrivato. Tutto a posto a casa? Che tempo fa laggiù? (se il/la ricevente risponde da un cellulare, un classico incipit è: dove sei? Come se, a diecimila chilometri di distanza, facesse una qualche differenza se uno è in banca, in ufficio o a casa seduto sul cesso). Il messaggio subliminale che le spacciatrici di schedine telefoniche lanciano è, non vedi quanti soldi stai buttando dalla finestra per dire in roaming le tue quattro fesserie, quando invece potresti comprarmi una scheda e dirle quasi gratis?

Ma veniamo alla più sorprendente e fantasiosa interpretazione del mestiere di venditrice ambulante. Appena fuori dalle porte automatiche, all’aria aperta – la collocazione ha una sua precisa ragione – stanno delle donne con in mano delle manciate di... accendini di plastica. Le nuove draconiane norme dell’aviazione civile proibiscono di portare a bordo fiammiferi e macchinette? I bidoni presso i varchi a raggi ics sono stracolmi di bottigliette d’acqua mezze bevute e di accendini confiscati ai soliti irriducibili fumatori che ci provano sempre sperando di non essere scoperti? I cinesi sono tra i più accaniti consumatori di sigarette al mondo. Appena usciti dall’aerostazione la prima, istintiva necessità è quella di farsi una fumata. Sigarette? Eccole. Portacenere? Chi se ne frega, si butta tutto per terra. Accendino? Dannazione, i maledetti controllori mi hanno beccato di nuovo. Niente paura. Pronta si avvicina la venditrice, l’unico problema è l’imbarazzo della scelta. Non fumo, per cui non so quanto costi questo servizio. Ma mi parrebbe logico che le argute imprenditrici della fiammella mettessero un sovrapprezzo sulla merce. Si chiama tassa sull’astinenza. T.I.C.

2 commenti:

  1. L'accendino in cabina non serve a niente, è vietato fumare in aero....Ma, non è chiaro, l'accendino è proibito anche in stiva ? Perché mi viene l'angoscia, l'altro giorno, ho visto un reportage dove un gruppo di turisti cinesi comprava le scorte di accendini e non solo nella boutique Cartier sugli Champs Elysées...il commesso aveva un sorriso stampato sul viso...egli ripeteva alla telecamera : "ogni cinese ha lasciato più di 20000 euro..." Alla fine, il poverino è stato evacuato verso l'ospedale....Che fine avranno fatto gli accendini Cartier...

    Alex

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  2. Ehh, caro Alex,

    questa è una materia spinosa. Stando alle regole (ovvero ai cartelli che ti trovi davanti al naso in bella vista sui banchi del check-in) si direbbe che accendini, bombolette di ricarica per gas e perfino i fiammiferi siano vietati non solo in cabina ma anche nel bagaglio imbarcato.

    Questo non significa che tutti poi facciano rispettare tali regole. Ci sono posti (e linee aeree) che ti riempiono di domande inquisitorie: ha preparato lei stesso il bagaglio? Qualcuno le ha affidato qualcosa di cui lei non conosce la natura? Nessuno ha messo le mani nel suo bagaglio dopo che l'ha chiuso? Ne è ben sicuro? ...e via discorrendo.

    Poi ci sono i posti dove la valigia passa attraverso i raggi ics, prima di finire sul nastro. O meglio: dappertutto passa nel tunnel. Ma non credo che ovunque ci sia un omino davanti ad una serie di schermi che fa caso sul serio se uno ha qualcosa di proibito dentro. Solo una volta a me (per dire, su parecchie centinaia di voli fatti negli ultimi 15 anni) un tizio ha insistito perchè aprissi il mio bagaglio perchè aveva visto qualcosa di sospetto: e si trattava di una banalissima pila AA dentro la sveglietta da viaggio!!

    Detto ciò, magari non ti ho tolto le angosce, ma ti ho risposto, spero esaurientemente. Gli accendini di Cartier faranno la loro bella figura in consessi di ricchi ubriaconi notturni fumatori di sigarette da 15 dollari al pacchetto (non alla stecca!). Sempre che non li abbia fermati qualche doganiere a caccia di pezzi di valore (o, in alternativa, di una congrua mancetta per chiudere entrambi gli occhi).

    Buon weekend, a presto,
    HP

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