Voglia di riposo, dopo un anno viaggiato intensamente. È l’ora di scorrere ricordi e immagini che non hanno ancora trovato una propria via sul foglio. Non sempre il racconto è immediato. Ma se l’episodio ha lasciato delle tracce nella memoria, prima o poi la storia prende forma. È solo questione di tempo a disposizione e di calma interiore.
Mostri di ieri. Non vuole essere offensivo, anzi, al contrario. Monstrum nel senso latino. Due settimane fa si è concluso il ventesimo campionato mondiale di pallamano femminile. Di quegli sport di nicchia che vedi di sfuggita una volta all’anno in televisione. Ma quando ti ritrovi, per certe straordinarie combinazioni della vita, di tanti posti dove potresti trascorrere una settimana, proprio nello stesso albergo di San Paolo che ospita tutte le nazionali partecipanti alla fase finale del torneo, allora capisci molte cose.
Per esempio che, contrariamente agli spocchiosi divi del pallone maggiore, le giocatrici di varie nazioni possono – e sanno – convivere pacificamente, quando non allegramente, nello stesso angusto spazio di un albergo, per una settimana, senza venire alle mani e senza mettere a soqquadro lo stesso con risse da osteria. Eppure le stesse, una volta sul campo di gara, di sicuro non fanno cerimonie (alcune foto parlano da sole della fisicità di tale disciplina).
Incontrare ogni giorno in ascensore un campionario di ragazze perennemente in tuta, la maggior parte delle quali ti osservano dall’alto della loro notevole stazza, e scoprire che varie sono spigliate e sorridenti, altre riservate, alcune addirittura timide, rincuora. Ci sono ancora sport dove, anche ai massimi livelli mondiali, le atlete non sono altezzose semidee irraggiungibili dai comuni mortali.
Il sabato mattina prima della finale tra Francia e Norvegia, poi vinta dalle baldanzose vichinghe, nei giardinetti dell’albergo era tutto un brulicare di interviste, chiacchierate semiconfidenziali, foto di rito delle future campionesse. Giornaliste al femminile, microfono o taccuino in mano, che sondavano il terreno con le atlete. Ma l’atmosfera era rilassata, ai limiti della rimpatriata tra vecchie amiche che si ritrovano – toh, che combinazione – all’estero, a diecimila chilometri da casa, dove fa freddo e c’è la neve, e qui invece si sta in maglietta, shorts e ciabatte infradito. Poteva il piccione viaggiatore perdere una simile occasione per ficcare il suo curiosissimo naso? Non poteva. L’unico che mi ha guardato storto, come se la mia macchinetta dilettantesca potesse in qualche maniera minacciare i suoi costosi e prezzolati scatti, è stato un fotografo ufficiale. Le ragazze erano serene, si percepiva confidenza in se stesse e semplicità. Eccole qui, le campionesse del mondo di pallamano. Sono come vorremmo che tutti gli atleti fossero.
Stature. Una monumentale giornalista intervista una giocatrice. Sullo sfondo, mentre un’altra atleta ripassa schemi, una reporter formato barbie (per taglia e graziosità) è a caccia di un pezzo da scrivere.
Cose da bionde. La stessa scena vista dal lato opposto. Anche il tecnico di ripresa è una fanciulla dalla vezzosa coda di cavallo platinata. In due parole: emancipazione femminile all’atto pratico. Non abbiamo bisogno di uomini, facciamo tutto tra di noi.
Chi ti ha autorizzato?... sembra dire lo sguardo torvo del sospettoso fotografo. L’unico che ha obiettato – senza peraltro confrontarmi – alla mia presenza in mezzo a questa dovizia di campionesse sportive.
Confidenze. La barbie ha trovato la sua preda. Una rara norvegese castana che, rilassatamente accomodata sul pratino, le concede quattro indiscrezioni. La bambolina scrive frenetica sul notes a spirale, missione compiuta, articolo fatto. Per fortuna sono sedute: barbie può guardare la sua atleta diritta negli occhi.
Devo dire che incontrare un campionario di ragazze norvegesi in un ascensore....mi sarebbe piaciuto anche a me ! Sono invidioso !....da noi la pallamano non è uno sport di nicchia, è lo sport nazionale....equivale al cricket per gli australiani...d'altronde l'analogia non si ferma qui...gli australiani prendono sempre delle belle batoste contro l'India o il Pakistan...stessa cosa per la pallamano femminile francese nei confronti della Norvegia...Comunque, speriamo bene per Londra !
RispondiEliminaHo seguito la finale in Tv....aspettavo tranquillamente la consegna delle medaglie d'oro alle ragazze norvegesi....Sai, cosa ha fatto la Tv francese...ha tagliato la cerimonia ! Finalmente, mi hai dato l'occasione di vedere queste ragazze....altrove che sul campo...
Alex
ciao Alex,
RispondiEliminagrazie del commento! Mi ero fatto un'idea che lo sport non dovesse essere così di nicchia da voi, visto che la Francia è arrivata in finale... Alla fine, quando si era alle semifinali, sono arrivati anche i supporters, sia di Norvegia che di Francia, e penso che ci fossero anche parecchi parenti delle ragazze che avrebbero giocato le finali.
Comunque è stata una settimana davvero interessante!
Ciao, a presto,
HP