venerdì 30 marzo 2012

Questo pazzo, pazzo mondo

Notizie assortite, di poca o molta rilevanza, tratte dal quotidiano The Japan Times di oggi.

Pretese.
Il padre di Mohamed Merah, l’assassino islamista di Tolosa, da Algeri ha sporto denuncia contro i reparti speciali francesi, rei di avergli ucciso il figlio.

Mi interrogo: per favore, fai che l’iniziativa sia pilotata. Qualcuno, ben in alto, da qualche parte, deve avere un recondito interesse a creare un caso inedito e mediatico. Faccio fatica ad immaginare che un carneade qualsiasi, padre di un carrozziere, mica di un astrofisico, decida di far causa ad un esercito straniero. Così, senza consigli, senza spinte, senza la coscienza di esser tirato dentro in qualcosa più grosso di lui.

Anche perché, se una simile bizzarria giudiziaria dovesse avere un seguito, se io fossi il genitore di uno di quei bambini ebrei trucidati a scuola dal terrorista già assassino di parà francesi, allora farei a mia volta causa alla Gendarmerie. Rea di non averlo catturato – e eventualmente neutralizzato per sempre – prima del suo ultimo infame crimine.

Pendagli da forca.
A proposito di morti ammazzati. Era dal luglio 2010 che in Giappone non si giustiziava nessun condannato a morte. Si sono messi in pari coi ritardi. Ieri sono stati impiccati tre criminali, tutti pluriomicidi, e con gustose aggiunte di efferatezze varie nell’esecuzione dei delitti.

Il Ministro della Giustizia Ogawa, da poco insediato, ha dichiarato: ho ottemperato al mio dovere. Il popolo ha il diritto di vedere i criminali puniti, e un sondaggio governativo indica che la maggioranza dei giapponesi è favorevole alla pena capitale.

Le rare voci dell’opposizione protestano con garbo e toni pacati tipicamente nipponici. Un professore universitario, docente di criminologia, afferma che il ministro “ha fatto un grave errore” e che – vista la sua recente nomina – non ha certo avuto tempo sufficiente per analizzare a fondo le storie criminali dei tre giustiziati.

Come avevo scritto tempo fa: l’ossessione per la pulizia finale. L’uomo della strada commenta, tre assassini in meno da mantenere.

Non so se giustizia è fatta, né quello che provino oggi i parenti delle vittime. Ma la gente respira a pieni polmoni l’aria diventata più pulita. In attesa della prossima forca purificatrice delle nefandezze umane.

Continua domani, con la seconda parte.

2 commenti:

  1. Condivido l'opinione dell'uomo della strada.
    Tesea

    RispondiElimina
  2. Ciao Tesea,

    lo sapevo. Ricordo i tuoi commenti, quando raccontai della povera Yara e di Milena Sutter.

    Grazie della visita, a presto,
    HP

    RispondiElimina