In mezzo alle mille preoccupanti e incerte notizie sulla reale situazione delle radiazioni nucleari in Giappone, ancora più inquietanti in quanto ogni giorno si assiste ad un balletto di informazioni di tono e atteggiamento spesso contrastanti tra due edizioni successive dei notiziari, finalmente una storia a lieto fine, per dare un po’ di speranza all’umanità.
Una cagna è stata scoperta in mare, sul tetto di una casa spazzata via dallo tsunami dell’undici marzo, e salvata. Dopo tre settimane, la bestiola era comprensibilmente stressata: affamata, a circa due chilometri dalla costa, in un mare di detriti trasportati al largo dall’ondata assassina. E non ha particolarmente collaborato al suo recupero, spaventata dal turbinio delle pale del salvifico elicottero che l’aveva individuata. È occorsa una barca con tre volontari per potere approcciare l’animale e portarlo infine a bordo.
Non recando il collare alcun dettaglio del suo proprietario, la cagnetta bruna di un paio di anni è stata mostrata in tivù, la sua foto è finita sui giornali, nella speranza che qualcuno la identificasse. Una sorpresa dopo l’altra: la padrona – sfollata come altre migliaia di giapponesi – l’ha riconosciuta. Ed oggi la cagna e la sua proprietaria sono state ricongiunte. Ho capito subito che era lei, ha dichiarato. Anche nella desolazione del dopo terremoto, anche da un essenziale centro di accoglienza, anche se i beni materiali sono stati portati via dalla furia della natura, il cuore di chi ama una bestiola non smette di battere per lei. L’anonima padrona ha potuto riabbracciare l’anonima cagnetta. Bello.
La settimana scorsa, abbiamo perso la gatta sul tetto che scotta ; questa settimana la cagna sul tetto che galleggia è stata salvata !
RispondiEliminaForse, vedendo il suo sguardo sulla foto, era anche stressata e spaventata all'idea di essere la sola bestiola non contaminata nella zona. Yum-yum.
Alex
Ciao Alex,
RispondiEliminageniale l'accostamento (e di non immediata individuazione, per i non addetti ai lavori) tra gatta e cagna. Ho aggiunto stamani la seconda foto, dove si vede che lo stress è passato. Con il ricongiungimento alla sua padrona...
Grazie del commento, a presto,
HP
Bella questa notizia, che riscatta i giapponesi dalla pessima fama antianimalista di assassini di balene.
RispondiEliminaTesea
ciao Tesea,
RispondiEliminasì, è bella, e in fondo rappresenta quella maggioranza di giapponesi che amano cani, gatti, e non mangiano le balene che qualche pescatore si ostina a cacciare in territori protetti.
Grazie del commento, a presto,
HP