venerdì 3 giugno 2011

Basta

Mattia Veschi. Quindici anni, una vita sul nascere, troncata dall’ennesimo assassinio idiota. Nettuno, domenica criminale. Un romeno ubriaco, alla guida di un’auto con l’assicurazione scaduta, lo travolge e uccide. E scappa. Lasciando un ragazzo morto, lì, sull’asfalto, la bicicletta lanciata lontano. Poi, sentendosi braccato, si costituisce. Due giorni in guardina, e subito un giudice di Velletri lo scarcera.

Qualcuno mi deve spiegare perché io non posso portare nemmeno una limetta per le unghie o un tubetto di dentifricio su un aereo, e potrei venire arrestato se insistessi per farlo, mentre invece nessuno arresta chi insiste a salire – senza averne il pieno controllo, essendo criminalmente e dolosamente incapacitato – su qualcosa che pesa almeno una tonnellata, viaggia a cento e passa all’ora, è in grado di sfondare un muro di una casa, figuriamoci cosa può fare a un ignaro ragazzo in bicicletta. E intendo dire questo: arrestarlo PRIMA che uccida qualcuno, non dopo, che ormai è troppo tardi.

Perché si deve continuare a leggere di ubriachi al volante che ammazzano, straziano famiglie, strappano speranze e futuro a dei genitori impotenti? E poi perché c’è sempre qualche giudice che due o tre giorni dopo manda fuori questi assassini? Qualcuno mi risponderà: perché – semplicemente – sta applicando la legge. Allora è una legge del cazzo, questa. Questa sarebbe una legge da abrogare, cambiare, rovesciare, non le tante altre fatte ad personam dalla ineffabile legislatura che ci governa (?). E urgentemente, senza aspettare che ci sia il prossimo morto, le prossime lacrime autentiche dei parenti e di coccodrillo della stampa, la prossima ipocrita scarcerazione.

Sento che Matteo Renzi, sindaco di Firenze, si sta muovendo in questo senso. Ha lanciato una campagna per creare il reato di omicidio stradale, per aggravare le pene di chi uccide alla guida, per lottare contro ubriachi e drogati al volante. Bene, bravo. Tutto il mio appoggio, per quel che valga. È un inizio, ma non basta. Bisogna prevenire, non curare. Specie perché spesso, troppo spesso, non c’è più nulla da curare, ma solo da seppellire l’ennesima vittima e cercare di far sopravvivere dei parenti straziati da una perdita così ingiustificabile.

Questa non dovrebbe essere una battaglia politica, ma civile. La destra si schiera sempre con posizioni forti contro questi episodi. A ragione, perché meglio una voce solitaria che il silenzio assordante di certa sinistra. Per questo plaudo a Renzi, uomo schierato a manca. Perché da destra si pretendono punizioni estreme, e solo l’infinita e inenarrabile rabbia di una madre a cui è stato strappato un ragazzo quindicenne può spiegare – e perfino giustificare – il suo invocare la pena di morte per l’assassino di suo figlio. Ma spesso nelle dichiarazioni dei politici c’è un vago, indefinibile eppure presente sentore di xenofobia. Anche perché è un dato di fatto: gli assassini ubriachi al volante sono più di frequente stranieri. Perché l’Italia è considerata il paese del bengodi, dove puoi fare quello che ti pare, tanto la sfanghi sempre.

Cosa serve? Che non ci sia alcun distinguo, che chi uccide, italiano o straniero, sia punito alla stessa maniera, e soprattutto che ci sia la certezza della pena. Chi governa, chi amministra, chi legifera, dovrebbe fare leggi non sull’onda emozionale del fatto clamoroso, ma dosando razionalmente la punizione in base al crimine, con in mente il benessere della società, di ogni individuo della società.

Non è la prima volta che scrivo su questo tema. Vorrei che fosse l’ultima, ma so che è un’illusione. Per questo continuo a parlarne, ad arrabbiarmi contro l’ingiustizia del non prevenire morti crudeli e evitabili. Per questo ho firmato, e invito tutti a farlo, l’adesione all’iniziativa di Renzi. No agli omicidi stradali. Perché non ci siano più una madre, un padre, un fratello, una sorella che debbano affrontare quello che stanno patendo oggi i parenti di Mattia.

Firmate qui. Per favore. Domani potrebbe essere il vostro, di figlio.

7 commenti:

  1. ecco bravi adesso spiegatelo voi a questa madre e a tutte le altre che negli ultimi anni hanno riempito la cronaca ebbene adesso raccontategli che gli stranieri sono una risorsa che ci permettono di crescere , diventare una nazione multirazziale all'avanguardia e che non dobbiamo arrestare ma favorire il processo di integrazione sai che gli frega a questi genitori che non hanno piu' i figli probabilmente ora sono piu' d'accordo con la frase tanto criticata da voi sinistroidi
    " fòra dei ball ""

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  2. Complimenti, Anonimo.

    Hai capito veramente tutto. Grazie per la visita, e mi auguro di non essere più onorato dalla tua presenza.

    HP

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  3. HP, io mi associo a questo post dalla prima all'ultima parola. A me non interessa la nazionalita' degli assassini o il colore politico della condanna, voglio semplicemente circolare senza che un imbecille ubriaco mi faccia la pelle. Come dici tu, e' solo una questione di sanzioni. Se fossero abbastanza severe, la piaga della guida in stato d'ebbrezza sarebbe scomparsa da un pezzo. Come e' scomparsa dove viene sanzionata severamente, vedi Singapore o anche il nostro Rwanda.
    Continua questa campagna, sono con te

    dragor (journaql intime)

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  4. Ciao Dragor,

    grazie del tuo sostegno e apprezzamento. Continuerò la mia campagna, stai sicuro. C'è bisogno di sicurezza sulle strade. Tutto parte dall'educazione. Ma siccome gli italiani non sono dei campioni di civiltà, nemmeno alla guida, se non bastano gli insegnamenti forniti con le buone occorre ricorrere alle cattive: punizioni più severe per chi guida sotto l'effetto di alcool o droga. Anche se non uccide nessuno, anche se non causa incidenti. Perchè è solo questione di tempo, prima che accada.

    Grazie ancora del commento e del supporto, un abbraccio,
    HP

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  5. Quella contro l'ubriachezza alla guida, ed il generalizzato clima da laissez-faire che vige, è una battaglia che sento molto.

    Non ho ancora letto la proposta di legge, ma lo farò a giorni e probabilmente firmerò - non so quanta fiducia riporre nelle petizioni, ne ho poca esperienza, comunque...
    ... ti ringrazio per questo intervento (mi è stato linkato da Guchippai perché ho mandato a quel paese Vasco).

    Inveire contro gli stranieri perché sono tali è xenofobia (poche palle), riconoscere che i meno attenti alla guida sono di solito marocchini ed africani è una constatazione.
    (Gli indiani invece sono piuttosto lemmi lemmi, ma raramente procurano guai; mentre i rumeni non li definirei "poco attenti", ma proprio stronzi, mi si passi il francesismo).
    Detto questo, stranieri e italiani la giusta pena la sanno ugualmente schivare.

    Leggerò i tuoi scritti precedenti.

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  6. E ovviamente quella non è una petizione, ma ci siamo capiti.

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  7. ciao (come ti devo chiamare, Denise o Cecilia?),

    grazie della visita e del commento. Ho visto il collegamento di cui parli, non sapevo che ci fossero altre persone che mi segnalavano per questa iniziativa, e non può che farmi piacere...

    Ti aspetto ancora quando ti farà piacere. Ed io continuerò la mia erta battaglia contro gli assassini ubriachi al volante.

    Ciao, a presto,
    HP

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