sabato 25 giugno 2011

Castigat ridendo mores

Sono i sorrisi le armi di comunicazione più forti di questo drappello di ragazze (ma c’è anche qualche ragazzo) che un solatio sabato mattina di fine luglio presidiano un incrocio importante di Torino, di quelli nei quali si va ad imbottigliare un buon numero di auto che arrivano dall’autostrada e vogliono raggiungere il centro.

Volontarie che hanno scelto una maniera differente per trascorrere un giorno del weekend, quando la gran parte delle loro coetanee sono già al mare a rosolarsi, o al massimo si stanno sorbendo code apocalittiche, nonostante le varie onde radio ed i loro notiziari calamitosi, nel tentativo di approdare finalmente nelle agognate spiagge liguri, o toscane, o romagnole, o fors’anche francesi.

Distribuiscono locandine agli automobilisti, con una lena che ricordo solo nelle liceali mie coetanee (evi geologici fa quindi) che volantinavano selvaggiamente appena fuori dall’istituto, con la foga e il trasporto della passione politica di gioventù. Il loro messaggio è accompagnato da un sorriso, quasi un ringraziamento a chi si dà la pena di rinunciare per un momento al conforto dell’aria condizionata per abbassare un vetro e vedere cosa hanno da dare – e da dire – queste fanciulle vestite di arancione. È un messaggio geniale, fatto apposta per richiamare l’attenzione, politicamente scorretto e malizioso quanto basta. Chi abbandona un animale ce l’ha piccolo. Il cervello.

Brave. Dunque manifestano contro la vigliacca, disgustosa, stagionale abitudine dell’abbandono degli animali. Che puntualmente ogni stagione fa contare un triste bollettino di guerra di morti innocenti, prima voluti dai vili umani per un capriccio, e poi scartati come un fardello inutile quando è tempo di godersi le sacrosante vacanze. Sembra di sentirli, quegli infami. Fermati e scarica, che non ci vede nessuno. E se poi il cane muore, chi se ne frega. Al massimo a settembre se ne prende un altro, se il bimbo frigna.

Tre corsie di macchine sono schierate davanti al semaforo rosso. Due delle ragazze sono pronte ad un defilé senza tacchi e senza abito lungo. Sfilano davanti agli automobilisti immobili, esibendo un lungo striscione lodevolmente eloquente. Il bastardo sei tu che lo abbandoni.

Mi sono fermato, colpito da tanto fervore ben indirizzato, ed ho voluto spendere qualche minuto con questo gruppo di volontari paladini degli amici a quattro zampe. Si sono fatte fotografare volentieri, anzi sono state felici di sapere che ne avrei raccontato le encomiabili gesta. Una di loro, Elisa, è corsa a prendere una cartelletta della LAV, ricca di notizie utili sul tema animali randagi ed abbandonati. Quella corsa è l’immagine di una contagiosa dedizione unita all’ardore giovanile. Tutto il contrario di quelle corsette da palcoscenico degli show all’americana, dove corrono sempre tutti per dimostrare dinamismo efficiente ed entusiastico, falso come quei sorrisi ipocriti che esibiscono mentre stanno meditando la maniera migliore per mettertelo nel ciocco.

Passione ed allegria. Elisa mi ha consegnato quel plico con la solennità con cui si affida qualcosa di importante, di sacro, a chi può diffondere un messaggio, a chi allungherà la catena. Ma il suo viso sorrideva contento. Mi piacciono le persone che spendono la propria energia in qualcosa così poco di moda di questi tempi come un ideale. Specie se lo fanno con un genuino sorriso sulle labbra. Per questo mi sono soffermato a parlare con loro, e ora, con gran piacere, ne rendo testimonianza. Perché se il mondo fosse più pieno di Elise e delle sue compagne dalle magliette arancioni, sarebbe un posto un po’ meno brutto dove vivere. I cani ringraziano.

Prima pubblicazione : 26 luglio 2008

4 commenti:

  1. Tutto il mondo è paese. Anche da noi, ha iniziato la campagna contro gli abandonni, si chiama : colpevoli...di che cosa ? Ci sono 200000 bastardi, ogni anno, che abbandono l'animale in auutostrada quando non gli fanno più commodo. E ancora se i bastardi potessero legare i cani ad un albero, una tavola...ma questi criminali preferiscono lasciare la bestiola disperata correre dietro la macchina....
    Bellissima iniziativa quella di Elisa.
    Alex

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  2. Cose che differenzia l’uomo dagli ANIMALI.

    da persona ignorante mi sono posto spesso questà dodomanda.
    Il regno ANIMALE si differenzia dal nostro mondo
    perché privo d’ipocrisia egoismo e sete di onnipotenza.
    Nel MONDO degli UMANI chi comanda, sottomette il POPOLO.

    Questo nel regno ANIMALE non succede
    è il capo branco che si espone
    ha difesa del suo branco.
    Se prendessimo esempio dalla NATURA
    il MONDO
    Sarebbe migliore.

    se chi comanda dovesse battersi
    per il POPOLO?.
    come per incanto scoppierebbe la PACE nel MONDO.
    VITTORIO

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  3. ciao Alex,

    grazie della visita e del commento. Purtroppo vedo che non è un problema solo italiano quello dell'abbandono degli animali.

    La tua sensibilità animalista mi fa sentire che sei vicino a queste belle iniziative. Grazie!

    Ciao, a presto,
    HP

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  4. ciao Vittorio,

    grazie del tuo contributo. E' un'ottima riflessione.

    Ti aspetto di nuovo qui, quando vorrai.

    ciao, a presto,
    HP

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