sabato 28 settembre 2013

City of lights


Tokyo appena dopo l’imbrunire, vista dallo Skytree, nuovo mostro di acciaio, cemento e vetro che svetta e domina la capitale nipponica, dall’alto dei suoi 634 metri. E siccome i giapponesi non fanno nulla per caso, l’altezza è stata decisa in base al vecchio nome del quartiere dove sorge la torre, Musashi, che suona appunto 6, 3 e 4. Così nessuno farà brutte figure con dei gaijin se interrogato sull’esatta altezza della costruzione più alta del Giappone. È facile: Musashi.

I 350 metri per salire all’osservatorio si percorrono in 49 secondi di ascensore (roba da orecchie tappate) e 45 minuti di coda (se siete fortunati e non incappate in un giorno di ressa).

Ma vale la pena. Perché la vista è incomparabile. Fino al tramonto si vede perfino in lontananza il profilo conico – e iconico – del monte Fuji.

La città delle luci – bianche, verdi, gialle, rosse, blu, violette – è Tokyo. Gomennasai, Parigi.




venerdì 20 settembre 2013

Luna rossa

Cielo terso del Nord dell’Australia. Piena, lucente e nitida. Equinozio di primavera (da noi, nell’emisfero boreale, è quello d’autunno). Erano anni che speravo di rubare un ritratto così di Latona. A mano libera, senza supporti, amore, passione, un respiro profondo e via. Clic. Uno scatto speciale.


Magia della Luna. Rossa, come solo la terra del deserto australe.





domenica 15 settembre 2013

La fiducia...

... è una cosa seria, che si dà alle cose serie. Così recitava una vecchia pubblicità casearia, chissà chi se la ricorda ancora.

È dai piccoli episodi che si riconosce la civiltà: indissolubilmente va a braccetto con la fiducia, quando ben riposta.

Questa foto potrebbe far pensare a una passione – che invece non ho – verso le due ruote americane, rombanti e corrusche di ricche cromature.

Ma osservatela attentamente, nei dettagli. Notato nulla?

Vi aiuto. Ecco il particolare a cui mi riferivo.

Lo scontrino del parcheggio. Che significa le seguenti cose:

- qualcuno si è dato la pena, di tardo pomeriggio, posteggiando nella zona blu, di pagare la sosta.

- Non avendo un ambiente chiuso dove esporre il biglietto, lo ha calzato sotto il cuoio del serbatoio...

- ... partendo dal presupposto che nessun furbo se lo fregasse per usarlo a sua volta e risparmiare magari qualche spicciolo, esponendo però l'onesto motociclista al rischio di un’ingiusta multa.

- E – incredibile dictu – è successo davvero. Nessuno se l’è fregato.

La fiducia è una cosa seria. È bello sapere che talora venga premiata.