venerdì 22 febbraio 2013

Pantere sì, gatti no

Avete mai visto un gatto rosa? Nemmeno io. Quindi è quasi inconfutabile che l’estroso proprietario di questo negozio non avesse in mente dei felini quando ha deciso di scegliere il garbato nome dell’esercizio.


Sempre a Bangkok. Dove altro, se no?




mercoledì 20 febbraio 2013

Il Divin Codino torna a scuola

Il titolare di questa sartoria di Bangkok temeva di incorrere nelle ire dei vecchi fans del codino un tempo più famoso d’Italia? Si è peritato a sfruttare spudoratamente un nome celebre, al punto da storpiarlo? Ha voluto con questa brillante trovata esorcizzare passati problemi scolastici? La formula del calcolo dell’area del cerchio gli provoca tuttora incubi notturni e sudori freddi, a causa di lontane estati trascorse a ripassare geometria da portare a settembre? Non lo sapremo mai. Fatto sta che l’ennesimo indiano mi invita con insistenza ad entrare nel suo negozio per farmi fare un vestito su misura.


Come minimo mi sarei aspettato che mi prendesse le misure col compasso.




martedì 19 febbraio 2013

Guerre stellari?

Un’inquietante stazione spaziale aliena? Siamo in un film di James Bond? O nel cosmo profondo e inviolato?


Nemmeno per idea: siamo con i piedi ben piantati per terra. E queste sono le armoniche simmetrie delle Torri Gemelle Petronas di Kuala Lumpur. Fotografate in una serata speciale, in cui la foschia materializza l’atmosfera attorno alle vette corrusche di luce candida. I due giganti di vetro e acciaio si sublimano in forme pure e perfette. La sapiente alternanza di curve e di piani li svincola dalla necessità di assomigliare a delle banali abitazioni. Ora davvero potrebbero essere qualsiasi cosa. Lasciate libera la fantasia, e ditemi se non vi sembra di sentire, in lontananza, la colonna sonora di Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo.




venerdì 15 febbraio 2013

Personaggi

Terza e ultima puntata, segue da... qui.

E per concludere il trittico sul Carnevale di Viareggio, alcune maschere in carne e ossa.



giovedì 14 febbraio 2013

Menzione speciale

Seconda puntata del corso mascherato di Viareggio.

Né imponente né stracolmo di effetti speciali. Ma merita una menzione perché geniale fin dal titolo e tutto a portata di mano. Un piccolo veliero e il suo equipaggio: I tirati dei Caraibi.

Eccoli, in ordine sparso, alcuni dei più noti “tirati”.




Continua... qui.


mercoledì 13 febbraio 2013

Tristezza

Yvonne Facciano era una bella fanciulla. Oggi avrebbe tra cinquanta e sessant’anni.

Yvonne aveva ancora un bel pezzo di vita davanti. Ma trent’anni fa fece un tragico errore. Scelse il film sbagliato.

Yvonne era una mia amica. Ed era lì, nel cinema Statuto, a guardare La Capra, quando scoppiò l’inferno, il 13 febbraio dell’ottantatre. Ricordo ogni minuto di quella sera maledetta. Con chi ero, dove ero, e ancora non sapevo che eri morta lì dentro, insieme con altre 63 persone, scelte a caso dal fato come vittime sacrificali a non si sa che dio.

Ciao, Yvonne.



lunedì 11 febbraio 2013

Sberleffo n. 140

Viareggio festeggia un traguardo ragguardevole: centoquaranta anni di satira in formato gigante. Che come ogni anno prende di mira i malcostumi italiani e non.

Allora cominciamo con uno dei personaggi saliti – purtroppo – di recente alla ribalta della ribalda notorietà.

E io pago!

Poi ci sono gli omini verdi che ci ricordano quanto siamo circondati da...

Mangiapane a UFO

Le tre scimmie borghesi, nel salotto buono, sotto un quadro con Obama che bacia la Merkel, non vedono, non sentono e non parlano, mentre tutto intorno imperversa...

La guerra dei poveri

Figuranti in pepli e prefiche luttuose accompagnano le sorti infauste della Grecia, rappresentate da un colossale e inquietante...

Minotauro

Ma poi un’allegra banda in stile Dixie ci invita, con sana volgarità, a fregarcene di tutta questa opprimente austerità. Ecco la...

Fuck the Austerity Jazz Band

Non potevano mancare le più alte cariche dello Stato. Rappresentate irriverentemente da una coppietta di sposini, Monti e Napolitano festeggiano...

Le nozze coi fichi secchi

È ora di fare un po’ di pulizia. Al Colle, da un finestrone si affaccia una vigorosa mami, che spolvera il palazzo dai parassiti della politica.

Aprite le finestre, è primavera

I poteri forti sanno ben mascherarsi. Possente e sgargiante carro con cinque arpie che rappresentano il...

Potere in Maschera

E infine un tocco di allegria amara e disincantata. Come stornellava Rino Gaetano, irridendo le mille cose della vita...

Ma il cielo è sempre più blu



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sabato 9 febbraio 2013

Amore senza fine

La mano di un anonimo poeta ha vergato questo messaggio. Una delle più belle dichiarazioni d'amore nei confronti di un luogo.

Ci sono scorci che conosci a memoria. Impressi dentro di te da tempi remoti. Ma un giorno finalmente li osservi da un’angolazione diversa: forse l’atmosfera rarefatta di una mattinata invernale, forse la luce speciale, nitida come solo il freddo sa renderla, forse quei quattro gatti intirizziti che camminano, o immoti tentano la sorte di estrarre un pescetto dal mare, sul molo di Viareggio. C’è un’abissale differenza tra guardare e vedere. Oggi ho davvero visto, per la prima volta, la potenza espressiva di quelle parole. Essenziali, antiche e passionali. Vorrei esser capace di amare così.





lunedì 4 febbraio 2013

Buona fortuna...

Manca meno di una settimana al capodanno. Cinese, certo, non mi sono dimenticato questo racconto lì per un mese. Cosa succede nella nazione più popolosa al mondo? La solita frenesia propedeutica al grande, e spesso unico, evento conviviale. Milioni di lavoratori migranti si possono permettere di tornare al villaggio di famiglia solo una volta all’anno, e per meno di due settimane. Gli aerei sono per i ricchi, che peraltro non hanno bisogno di spostarsi da casa. Il 99% dei viaggiatori del festival di primavera sfolla in treno o in autobus. Spesso li usa entrambi, perché nelle zone più remote e montagnose le ferrovie non arrivano, tocca accontentarsi di torpedoni rattoppati e al limite del collasso. Buona fortuna...


Nel weekend appena terminato ci sono stati cinquantotto morti sulle strade della diaspora. Il numero in sé non farebbe notizia: ogni anno in Cina muoiono in incidenti stradali la bellezza di 70.000 persone (sì, avete letto bene. È la popolazione di un medio capoluogo di provincia italiano). A far sensazione è il fatto che questa piccola carneficina sia frutto di soli 5 incidenti. Pullman logori e furgoni stracarichi, magari guidati da incompetenti che si sono comprati la patente al mercatino del documento falso, precipitano giù da dirupi, prendono fuoco o schiacciano le vittime caracollando negli strapiombi. Un bollettino di guerra: 12 morti nel Guizhou, 7 nel Guangxi, 18 nel Gansu, 11 nel Sichuan. Più una pletora di feriti. Senza contare l’assurdo, spettacolare incidente nell’Henan. Sentite qua.


Ma c’era un qualcosa di legale nella sequenza di eventi che ha portato al crollo di un ponte autostradale, con conseguente tuffo nel vuoto – da 30 metri – di varie vetture? La risposta ovviamente è no. Allora, è andata così: un camion carico di fuochi d’artificio è esploso su un viadotto autostradale, ha fatto crollare un pezzo di ponte e una decina di automobilisti si sono spiaccicati nel sottostante baratro. Tanto per cominciare, gli ordigni pirotecnici erano fabbricati illegalmente. L’imballaggio per il trasporto era costituito da semplici sacchi di plastica, fuori da ogni normativa di sicurezza. L’autocarro carico di esplosivi era stato coperto alla meglio con dei teloni, e per concludere in bellezza il produttore aveva scelto un corriere non qualificato a gestire merci pericolose. Manca solo che ci dicano che il camionista si stava fumando una sigaretta col finestrino aperto. Quali erano le chances che tutto filasse liscio e che questa bomba su ruote arrivasse a destino in un pezzo solo? Fate voi. Le ineffabili autorità cinesi minimizzano: hanno avuto il coraggio di chiamare questa catena criminale una serie di errori umani. Qualcuno andrà in galera per questi errori. Ma intanto sono morte dieci persone. T.I.C.






domenica 3 febbraio 2013

Business di moda

Due vetture in direzioni opposte intasano le strette corsie di una strada di Shanghai. Un guardiano dalla giacca stazzonata indica gesticolando che tocca tornare indietro, perché di lì non si passa. Chiedo al vecchio amico con cui viaggio: che succede? Si sono toccati? Ma no, commenta mentre si impegna in una retromarcia senza premura. C’è uno sdraiato per terra davanti ad una macchina. Siamo vicini al capodanno cinese, no? Ogni tanto ancora faccio fatica a vedere il nesso. Ma lui spiega: è un nuovo business del momento. La gente ha bisogno di soldi per la cena celebrativa, per fare regali, insomma, non si può perdere la faccia con i parenti nell’unica occasione conviviale davvero importante dell’anno. Allora cosa fanno? Scelta la loro vittima, sbucano all’improvviso davanti ad una macchina che va piano – per evitare di essere arrotati sul serio – e poi si buttano per terra, come se fossero stati investiti. Per rimediare qualche soldo di compensazione al volo. Bisogna fare attenzione, chiosa. Perché ci sono quelli che si spingono a rompersi preventivamente – e apposta – un braccio. Poi, rotolandosi dal dolore, insistono per andare in ospedale a fare una lastra. C’è chi in un giorno sfrutta al meglio la autoinflitta menomazione, ripetendo l’escamotage più volte, e gli automobilisti, per non avere noie peggiori, sborsano di corsa.

Ne avevo sentite tante, ma uno che si spacca un braccio per spremere qualche soldo ai guidatori ingenui e pagarsi un banchetto mi mancava ancora. T.I.C.