lunedì 6 giugno 2011

Neologismi 1

Quando la comunicazione si spinge oltre i limiti della fisica, della filologia, del pronunciabile senza andare in carenza di ossigeno come un apneista stremato.

Ma non fermiamoci all’iperbole linguistica. Ogni immagine, ogni fatto dovrebbero provocare un dibattito. Fare riflettere, stimolare la ricerca delle ragioni più profonde, nella speranza – spesso disattesa – che ci siano. E allora nasce una serie di domande, a cui ognuno potrà fornire risposte differenti.

Perché, in un’epoca di irresponsabili guidatori che si fanno un baffo di moniti, segnali, multe, minacce di ritiro punti quando non direttamente patenti, continuando a considerare le strade di casa alla stregua della pista di Imola, degli amministratori pubblici vanno controcorrente e avvisano premurosamente che in questo comune di trappole non ce ne sono, né mai ce ne saranno? Demagogia elettorale? Mancanza di risorse finanziarie di una piccola località? Genuino spirito paternalistico, condito da quel bonario ammonimento, della serie fate i bravi, io non sorveglio ma conto sulla vostra assennatezza?

Intanto continuiamo a leggere ogni fine settimana di gioventù morta contro alberi, palizzate, muri maestri e altri incolpevoli mezzi di trasporto.

Cosa rappresenta quel cartello? L’abbassare le armi, un segno di resa, la capitolazione all’evidenza dei fatti? Ci sta dicendo: tanto non c’è niente da fare, metti pure tutte le trappole che vuoi, quelli continueranno a correre come dei forsennati e a spetasciarsi contro i pioppi. Forse. Ma conoscendo la natura ribelle e irrispettosa degli italiani, abituati a conformarsi – malvolentieri – alle regole solo quando la punizione per la loro trasgressione è certa, io avrei preferito un sindaco più battagliero e meno visionario.

Non siamo maturi – come popolo – per obbedire spontaneamente a cordiali ed innocui inviti. Per contro, sarei felicissimo di apprendere, da amici colà residenti, che proprio in quel borgo la tolleranza ha sortito insperati effetti, azzerando statistiche di incidenti causati dalla velocità.

Ma sono troppo vecchio per non aver già colto la differenza tra sogni realizzabili e utopie. E trasformare gli automobilisti italiani in gente civile rientra nella seconda categoria.


Prima pubblicazione : 18 gennaio 2010

4 commenti:

  1. Da noi, questo tipo di cartello sarebbe impossibile. Perché la gestione degli autovelox dipende del ministero dell'interno non dipende dal comune.
    Nel mondo perfetto, gli autovelox sono una spesa inutile perché esiste già il codice stradale. Pero, siccome viviamo nel mondo reale dove i guidatori non rispettano il codice stradale (lo stato francese ha incassato quest'anno quasi 600 milioni di euro con gli autovelox) sono utili. Toccare il portafoglio ed i punti della patente degli automobilisti mi sembra una politica efficiente. Ovviamente, gli automobilisti sono anche degli elettori...e questo sindaco, secondo me, vuole farsi rieleggere...Un po' di demagogia non guasta...
    Alex

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  2. Deauto... che?
    A parte la questione sicurezza, se gli introiti delle multe per eccesso di velocità andassero agli enti proprietari delle strade per risistemarle... beh, non ci sarebbe nulla da eccepire. Ma il nuovo Codice della Strada, da quel che ne so, è ancora (per così dire) in alto mare...

    Buon inizio settimana, ciao.

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  3. ciao Alex,

    bella disamina. Certo una dose di populismo ci deve essere. Come una piccola strizzata d'occhio ai concittadini. Qui da noi non si corron rischi di multe; ma andate piano...

    Da voi non potrebbe esserci un tale cartello. Da noi temo che i bonari avvertimenti non funzionino più di tanto...

    E dovunque lo spauracchio di una multa salata e dei punti patente persi funziona egregiamente. Anche in Australia, dove sono maestri di queste cose.

    Grazie del commento, a presto,
    HP

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  4. Ciao Pim,

    impegnativo, vero? Una parola così va cercata davvero col lanternino...

    Quello di cui parli è esattamente come funziona in Australia. Paese civile come pochi, si occupa del benessere dei cittadini e nel contempo investe - fattivamente - in sicurezza stradale. Multe? Soldi ben spesi.

    Grazie della visita, a presto,
    HP

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