domenica 11 settembre 2011

Never forget

Mi ha scritto un’amica americana, che ha perso il fratello nelle torri gemelle. Parole che fanno venire la pelle d’oca. Non importa cosa uno pensi della politica estera americana – e io ne penso tutto il male possibile. Non rispetto l’incultura, l’arroganza e l’ipocrisia di chi finge di portare democrazia a destra e a manca ma in realtà mira solo a petrolio e potere. Rispetto invece, e molto, il privatissimo dolore dei parenti di una vittima del 9/11. Uno dei tanti, troppi drammi personali creati da quegli aerei piovuti dal cielo su una città esterrefatta. Ecco quello che mi scrive:

My family and I went to visit his grave on Sept. 4 along with my mother who just turned 91. To see her standing there sobbing is beyond anything that I could possibly put into words. Never forget.

Con la mia famiglia siamo andati a visitare la sua tomba il 4 settembre, insieme con mia madre che ha appena compiuto 91 anni. Vederla lì, impietrita e piangente, va al di là di qualsiasi cosa che io sappia esprimere con delle parole. Non dimenticate.

Credo non potrebbe esserci epitaffio o immagine più forte e più straziante di quelle parole che le mancano.

Never forget.

Prima pubblicazione : 12 settembre 2007

3 commenti:

  1. Di fronte a un dolore così grande, l'unica cosa che possiamo davvero fare è restare impietriti e piangenti.

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  2. l’arroganza e l’ipocrisia di chi finge di portare democrazia a destra e a manca ma in realtà mira solo a petrolio e potere.
    Luogo comune alquanto discutibile che in un occasione come questa poteva benissimo essere risparmiato.

    Comunque tornando in topic,
    we will never forget.

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  3. Carissimo amico!
    Mi unisco anche io al dolore dei famigliari delle vittime.
    Oltre a questo la mia preoccupazione va all'incapacità dei singoli e dei governi occidentali di comprendere e volere accettare la dimensione storica di quanto è accaduto, e che nei fatti è in atto una terza guerra mondiale, contro i valori dell'occidente, contro la nostra civiltà.
    E non mi trovo d'accordo con Denis Helicopters: è giusto porsi il problema di perchè tanta ferocia e tanto odio, per tentare di impedire che si debbano piangere altre vittime del terrorismo.
    Io ho già ben chiare delle risposte, ma ritengo che non sia questa l'occasione giusta.
    Cordiali saluti, Danilo

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