A volte è più difficile scegliere un titolo che scrivere il testo. Mai Più Senza? Braccia rubate all’agricoltura? Basta con le nostalgie di Cuore, che pur ci sono, inutile nasconderlo. Say no to drugs, dite no alla droga? O ancora, un evergreen dei miei viaggi: T.I.C.? Alla fine ho scelto il più provocatorio.
Perché certi appelli te li strappa da dentro la Cina di oggi. Dove si può trovare, fieramente esibito in uno spiazzo di cemento tra grattacieli di vetro, acciaio e altro cemento, proprio nel centro di Shanghai, questo pregevole manufatto.
Allora un bonario monito all’artista è d’obbligo. Suvvia, basta abusare di sostanze allucinogene, che fanno travisare la realtà e creare bestie fantastiche. È vero, anche gli antichi farneticavano di creature inesistenti, talora frutto di impossibili incroci tra umani e animali. Sfingi, arpie, manticore, chimere, minotauri e sirene hanno popolato la fantasia di cento generazioni – a dir poco.
Ma abbiate pazienza: vogliamo mettere l’enfatica potenza della Sfinge di Giza, o la leggiadria della Sirenetta, sensualmente accoccolata sullo scoglio di Copenhagen, con questo sconclusionato rinoceronte, affardellato da un’incongrua pinna di squalo sul dorso e da una proboscide – che pare un innaffiatoio da balcone – innestata su un buffo muso dagli occhi di sorcio?
È arte? Mah. Per me no. Questa, se permettete, è Arte. Immortale. E con la A maiuscola.