sabato 1 marzo 2014

L’angolo giusto


Un tizio trentenne di Nagoya, tale Ryota Onogi, domenica scorsa ha noleggiato una macchina e dopo poche centinaia di metri è salito di proposito su un marciapiede puntando diritto su una folla di pedoni. Tredici feriti, per fortuna nemmeno un morto. Il mancato assassino ha terminato la sua corsa stampandosi contro un albero. Subito bloccato dalla solertissima polizia, ha dichiarato che voleva fare fuori qualcuno.


Interviste di prammatica a vicini e conoscenti dello squilibrato. Risposte banali a domande imbecilli. Se ne deduce che l’alienazione è tra - se non dentro - di noi, e talvolta solo una sorte cieca ma benevola ti aiuta ad evitarla, anche se purtroppo a qualcun altro toccherà.

Non solo nessuno lo avrebbe mai sospettato capace di una simile impresa, ma anzi, sembrava una persona così normale. La perla la offre un vicino: salutava sempre. Certo. L’importante è sapersi inchinare correttamente, per esser considerato a posto in Giappone. Poi si sorprendono se uno che ha perso il lavoro un giorno decide di noleggiare una macchina (una buona percentuale di giapponesi, pur avendo la patente, non ha una vettura, o perché non se la possono permettere, o perché è superflua, visto il perfetto funzionamento del trasporto pubblico, o anche perché non hanno un posto dove parcheggiarla, e in mancanza di questo non sono autorizzati a comprarsela, almeno a Tokyo) e in un lampo di lucida follia mette sotto della gente scelta a casaccio. Così, tanto per vendicarsi della società perfetta dalle mille regole. Incluso l’angolo esatto a cui inchinarsi, variabile a seconda della persona che si riverisce. Chi l’avrebbe mai detto? E pensare che salutava sempre. Anche all’angolo giusto.





6 commenti:

  1. Speriamo che il giudice faccia giustizia...a prescindere dall'angolo giusto.
    Tesea

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  2. L'occidentalizzazione del Giappone, io avrei scelto il metodo Mishima per suicidarmi perché non si fa male a nessuno tranne a se stesso ed il lato cavelleresco mi piace molto :-)

    Alex

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  3. E' un classico. "Eppure sembrava cosi' gentile"dicono in tono compassionevole del tizio che ha massacrato i genitori, i fratelli nonni e li ha passati al tritacarne. Mentre di un tizio un po' riservato che non ha ammazzato nessuno " di quello li' non c'è da fidarsi." Come si dice, non si puo' fare due volte una prima impressione. Ti rimane appiccicata come un'etichetta, qualunque cosa tu faccia.
    Ciao HP, buona notte.

    dragor (journal intime)

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  4. ciao Tesea,

    conoscendo un pochino il Giappone, non ho dubbi che il giudice farà giustizia. Fosse da noi, si scatenerebbero difensori d'ufficio dell'indifendibile, che punterebbero minacciose dita contro la società crudele. Lì non si fanno tante parole.

    Ti terrò al corrente su come va a finire...

    Grazie della visita, a presto,
    HP

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  5. Ciao Alex,

    ho la sensazione che il tizio in questione non avesse alcuna intenzione di suicidarsi. Credo gli sia scappata di mano la macchina.

    Però, come dici tu, non c'è più il Giappone cavalleresco di una volta...

    Grazie del commento, a presto,
    HP

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  6. ciao Dragor,

    è davvero un classico. Ed è proprio il commento del vicino che mi ha spinto a scrivere il post. Perchè se un folle che investe dei pedoni non fa più che tanto notizia, trovo la vera notizia sia il sentir dire: ma che strano. E pensare che salutava sempre...

    Grazie della visita, a presto,
    HP

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