lunedì 19 maggio 2014

Ritorno al passato


Come descrivere l'esperienza di un viaggio in autostrada in India? Benvenuti in Cina, vent'anni fa. Gli stessi antichi camion, stracarichi e affannati, ma lignei e sgargianti di colori come carretti siciliani. La stessa totale, anarchica, quasi gioiosa mancanza di regole. Lo stesso strombazzare a distesa, urgente e ammonitore, ad avvisare il mondo in movimento del proprio arrivo. Le stesse derelitte auto fumose di vapore dal cofano sbadigliante, arresesi sui tornanti come ciclisti scoppiati. Gli stessi pazienti ingorghi da incidente. Gli stessi panorami polverosi e ancora selvatici. Gli stessi pullman a lunga percorrenza, con le cuccette dove la gente dorme sdraiata sui dei tavolacci di legno, per aria condizionata i finestrini scorrevoli aperti. Gli stessi occasionali motocicli contromano a cui nessuno pare far caso, men che meno meravigliarsene.

Tutto come allora nel Regno di Mezzo. Dicono che l'India diventerà la prossima Cina? Fatte le proporzioni con il traffico, ci vorranno almeno vent'anni. E non è detto che basti.





4 commenti:

  1. L'India può cambiare vestito, non l'anima. Niente paura, fra 1000 anni avremo ancora la nostra vecchia India con le vacche che passeggiano in mezzo al traffico, i santoni mezzo nudi e gli incantatori di serpenti. Non saranno le delocalizzazioni e le catene di montaggio a cinesizzarla. L'India è come la scala di un raga: puoi farci tutte le variazioni che vuoi, ma la scala è la stessa di 3000 anni fa.

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  2. caro anonimo,

    è vero quello che dici, ossia che l'anima dell'India rimane la stessa. Ma purtroppo io vedo una cinesizzazione - e anche veloce - che sta cambiando la faccia della società.

    E la cinesizzazione, anche se all'inizio può piacere a qualcuno, a lungo andare porta conseguenze come quelle recentissime in Vietnam. In Europa non si è dato grosso risalto alla cosa, ma è molto sintomatico di un malessere che porta a guerre fra poveri pericolosissime. Morti, feriti, fabbriche distrutte e cinesi evacuati in gran fretta con ponti aerei e navali. Attenti allo spirito di imitazione: se lo stesso si diffondesse altrove in Asia, si potrebbero accendere focolai di conflitto tra nazioni.

    Grazie della visita e del contributo, a presto,
    HP

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  3. Affrettiamoci quindi ad andare a visitare l'India, prima che le contaminazioni ne distruggano la specificità. Abbiamo già avuto un'Indocina, ma era un'altra cosa.....
    Tesea

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  4. Ogni civiltà ha i suoi tempi specifici di sviluppo. Quelli cinesi sono supersonici. Quelli del sud est asiatico sono da treno rapido. Quelli indiani sono da carretto tirato da un asinello.

    Non temere, ci vorrà ancora molto tempo prima che l'India rischi di perdere la sua specificità...

    Grazie del commento, a presto,
    HP

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