martedì 29 marzo 2011

I miserabili

Dormire sotto un ponte. Non è una faceta iperbole. È la realtà di tanti senzatetto in una Mumbai caotica e ribollente di umanità. Ogni giorno passo davanti ad una piccola tribù che ha preso residenza sotto un poderoso viadotto, e qui conduce la sua gramissima esistenza. Nel pomeriggio caldo ed inquinato di traffico rumoroso e puzzolente, un uomo dorme buttato per terra. Accanto a lui uno smilzo ma vigile cane sembra proteggerlo dal caos indifferente che gli scorre attorno. Alcune donne, assorbite nelle desolanti incombenze quotidiane, si muovono lentamente d’intorno, mentre un numero imprecisato di bambini, sporchi e macilenti, giocano col nulla che hanno. Un essenziale, liso, immondo bucato, montato su gracili pali di bambù, si protende verso il traffico, sventolando mestamente al passaggio delle macchine. Un’amaca sottesa tra il pattume culla un poppante seminascosto dalla fitta tramatura, schermandolo nel contempo dallo squallore in cui forse è venuto al mondo.

Ci sono immagini che non so fotografare, se non con le parole di un racconto. Visioni troppo potenti per cancellarle da dentro, e troppo crudeli per umiliare ulteriormente questi reietti derubandoli dell’ultima miseranda ricchezza loro rimasta: la dignità dell’anonimato.

Prima pubblicazione : 4 dicembre 2009

2 commenti:

  1. Fotografando non avresti potuto rappresentare con più verismo e credibilità l'affresco che ci hai descritto.
    Sembra di vedere la scena, i personaggi e respirare l'tmosfera del luogo.
    Tesea

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  2. Ciao Tesea,

    grazie del lusinghiero commento. Mi ha spinto a rileggere quello che ho scritto, cosa che mi capita di fare piuttosto di rado. Ho rivisto quella scena nelle mie parole. Terribile.

    Ciao, a presto,
    HP

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