sabato 26 marzo 2011

I raccomandati

Siete alla ricerca di una sospirata promozione? Avete cercato di mettervi in luce presso il vostro superiore, non disdegnando talora condotte ai limiti dell’etica professionale? Siete stufi del vostro cubicolo ed aspirate a un luminoso ufficio d’angolo, nuovi arredi e pianta sempreverde? Vi sentite il Fantozzi di turno, e la vostra fantasia erotica proibita è svegliarvi un giorno Direttore Naturale Planetario, con tanto di poltrona in pelle umana e acquario con gli impiegati che nuotano?

Ecco un oggetto che raccomando fortemente di non tenere sulla vostra scrivania. Il capo potrebbe fraintendere, e pensare che tutto l’attaccamento aziendale da voi dimostrato non sia poi così sincero.

Orologio “conto alla rovescia al weekend”. Mai più senza. Ma solo se avete già una lettera di assunzione da un’altra parte. O una raccomandazione a prova di bomba.

Sempre a proposito di ufficio. Trascorrete almeno otto – e talvolta anche di più – ore alla scrivania. Ogni giorno. I vostri colleghi vi sono più familiari di chi vi aspetta a casa. L’azienda è come la vita, siete circondati da un florilegio di caratteri. Simpatie, antipatie, indifferenze, attrazioni. A chi non è capitato il collega piagnone, sempre sbadato, sempre senza una lira in tasca quando serve, sempre pronto a scroccare una sigaretta al caffè? Una macchietta. Fosse una situation-comedy. Ma avercelo accanto tutti i giorni sviluppa istinti inconfessabili.

Il questuante di professione passa i limiti della decenza quando si azzarda a chiedervi il panino che vi stavate accingendo a gustare nella pausa tra una grana e la prossima. E lo fa con arte, il vile. Sai, tanto tu devi per forza finire quella pratica. Stamattina non ce l’ho proprio fatta a passare dal bar (voi pensate: e vacci ora, farabutto, i bar non sono mica uffici comunali, di solito hanno il curioso vezzo di tenere aperto all’ora di pranzo). Nel frattempo fa gli occhi da cucciolo bastonato e ammicca languidamente all’incarto del vostro risicato pranzo. Irresistibile attore, il manigoldo.

C’è un rimedio, per rendere inappetente anche il più caparbio dei parassiti che infestano ogni ufficio. Mettete il vostro sandwich non nel solito cartoccio untuoso ma promanante appetitosi effluvi di prosciutto e maionese. Da oggi usate la busta trasparente, sigillata, con stampate su delle disincentivanti macchie di muffa. Lo scroccone vi rifuggirà come uno scarafaggio il flit.

Bustina per panini con le macchie di muffa. Mai più Senza – in ufficio!

Prima pubblicazione : 21 febbraio 2010

4 commenti:

  1. Io non ho bisogno dell'orologio mi sono comprato un bambino su internet. Sorry boss, devo tornare a casa, mio bambino ha mangiato un panino alla falsa muffa....
    http://www.urbandaddy.com/ntl/gear/6428/The_Office_Kid_Parenthood_Minus_the_Kid_National_NTL_Service
    Alex

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  2. Ciao Alex,

    che segnalazione oscena e raccapricciante!! Roba forte. Altro che la sveglia che conta alla rovescia o il sacchetto con la muffa. Il re del Mai più Senza sei tu. Non sarei mai stato capace di trovare un kit del finto babbo. Non c'è davvero limite al peggio.

    Grazie del tuo commento, buon weekend, a presto,
    HP

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  3. La creatività umana è davvero inesauribile.Trovate da brevettare subito.
    Tesea

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  4. ciao Tesea,

    è comprovato che il successo commerciale di certe trovate è inversamente proporzionale alla sua utilità ed intelligenza.

    Questi sono gli uomini. Ci meritiamo chi inventa la sveglia conto-alla-rovescia e il sacchetto con su la finta muffa. E anche di peggio...

    Grazie della visita, a presto,
    HP

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