Umorismo – si spera involontario – sul sito di La Stampa. Giustapposizione di due foto e di due testi con un elemento comune, ma che più estranei fra di loro non potrebbero essere. Gente che fa la coda per un pezzo di pane e del latte. E altra che la fa – per trentadue ore!?! – per l’ambìto privilegio di essere il primo possessore dell’ultimo gadget elettronico (fra sei mesi ne uscirà un altro che renderà questo odierno prodigio un oggetto del triassico).
Italia: terra di priorità differenti. Anche per le code.
Sono senza parole. Certi eccessi di stupidità nazionale mi lasciano afona.
RispondiEliminaEloquente il raffronto fra le due immagini, non si sa davvero se voluto o casuale.
Bravo tu che lo hai colto.
Tesea
ciao Tesea,
RispondiEliminaquesto post - forse perchè pubblicato di domenica - ha avuto molti lettori, ma nessun commento. Sono contento che tu sia la prima a scriverne.
Gli eccessi purtroppo non sono esclusivo appannaggio degli italiani. L'opulenza del plusvalore crea danni incalcolabili. E per stare nel tema facciamo un salto indietro nel tempo, sempre in Italia: ricordi la insana mania di collezionismo degli Swatch? Quando la gente faceva la fila nei negozi all'estero per portare a casa un orologetto di pura plastica, che avrebbe poi esibito manco fosse un Breguet d'oro, o rivenduto a prezzi assurdi ad altri gonzi come loro? Mah. Le mode. Che brutta cosa.
Grazie del commento, a presto,
HP