Avete, che so io, un migliaio di euro che vi avanzano? Vi state chiedendo come scialacquarli? Con quel gruzzolo potete comprare una bella, appetitosa, filante pizza.
La buona notizia? Ve la potrete godere giorno e notte, esposta nella vetrinetta del buffet del salotto buono, insieme ad altre improponibili chincaglierie regalatevi da falsi amici, che non avete il coraggio civile di rottamare (né le chincaglierie, né gli amici). Perché si tratta di una inossidabile creazione di un maestro giapponese che plasma i finti (ma quasi indistinguibili dagli originali) cibi per le vetrine dei ristoranti nipponici.
La cattiva notizia? Per la suddetta modica mercede non vi danno nemmeno una pizza intera. No. Vi dovete accontentare di mezza razione, resa artificialmente intera con un sapiente gioco di specchi. E sapete perché? Non perché l’artista si sia stancato a metà opera. Perché così occupa solo la metà del posto, pur mantenendo intatto il pregevole risultato estetico. Straordinari, minimalisti giapponesi.
Nella linea della frutta di marmo, dei fiori finti, del falso bicchiere di birra o della torta di cartapesta. Di giapponese c'è solo il prezzo. Pensare che una pizza commestibile costa molto meno :-)
RispondiEliminadragor (journal intime)
Hai ragione, Dragor. Solo in Giappone ti possono chiedere un migliaio di euro per una - mezza - pizza finta.
RispondiEliminaDel resto, ho visto poche pietanze in quel negozio - perchè si tratta di una bottega che vende esclusivamente riproduzioni di cibi - che costassero meno di cento euro.
E mi sto ancora domandando: esistono dei collezionisti? C'è gente che a casa ha una vetrina piena di penne alla puttanesca, pizze e omelettes finte??
Misteri giapponesi...
Grazie della visita e del commento, a presto,
HP