Ci sono poche cose che un motociclista asiatico non oserebbe trasportare sul proprio mezzo. Un vecchio pagliericcio, completo di piedini, evidentemente non fa parte dell’esigua lista. Purtroppo l'aspetto più straordinario del trasporto dalla fotografia non si riesce ad apprezzarlo.
Questo giocoliere contorsionista, ritratto in Malaysia, stava guidando con una mano sola. Perché l'altra impugnava, mediante opportuna rotazione della spalla all'indietro e all’insù, il bordo superiore del pezzo di mobilio. Per rendere più ardita l’operazione, nemmeno un pezzo di corda assicurava il collo al mezzo: solo quella mano innaturalmente torta.
E appariva totalmente a suo agio: non pareva sfiorarlo il pensiero che una vettura potesse urtarlo, nè che stesse ingombrando mezza carreggiata con il suo gingillo appoggiato sul sellino del motociclo.
Una volta in Cina in uno spettacolo ho visto esibirsi dei motociclisti che ruotavano in tutte le direzioni dentro ad una enorme gabbia sferica d’acciaio, incrociando traiettorie folli. Erano in sei, facevano un fracasso d’inferno e mi era sembrata un’insuperabile prova di demenziale temerarietà.
Ora so che c’è chi compie acrobazie non meno incoscienti, rischiando altrettanto la pelle, probabilmente lo fa gratis o per due quattrini, e non c’è neppure un cane ad applaudirlo. Acrobati anonimi.
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