lunedì 3 febbraio 2014

Scatti cinesi: la tecnologia


È appena iniziato l’anno del Cavallo, secondo il calendario lunare tradizionale cinese. Per celebrare una ricorrenza che in giro per il mondo interessa più o meno un terzo della popolazione planetaria, Homing Pigeon offre ai suoi lettori una piccola raccolta a puntate tematiche di foto inedite del Regno di Mezzo.

La tecnologia

Pechino è Pechino. Deve ricordare al celeste impero che è sempre lei la capitale, anche se Shanghai le contende il titolo dell’imponenza. Ecco la sede della CCTV, la televisione di stato, assurda scommessa architettonica finita giusto in tempo per le Olimpiadi del 2008. Accanto, seminascosto, lo scheletro di un edificio bruciato mentre era ancora in costruzione. Criminali negligenze, che son costate la vita di poveri pompieri sacrificati per tentare di difendere la crescente opulenza esibizionistica della capitale.


L'invasione degli alieni? No. Solo degli addetti aeroportuali che salgono a bordo all'arrivo in Cina, per misurare la temperatura dei passeggeri e bloccare eventuali portatori di morbi, prima che possano metter piede nella nazione.


Non ci abitueremo mai all'idea che il bambù sia preferito all'acciaio per i ponteggi da costruzione o restauro delle case. Lo legano con delle corde. Al posto delle tavole di legno dei graticci. E tutto resta su. Compresi gli operai edili che ci lavorano, a cinque o cinquanta metri da terra.


Quando i nostri antenati misuravano il tempo in stagioni, i cinesi già contavano le ore. Non stupitevi dunque di trovare meridiane così ricche di dettagli come questa, fotografata nel campus di una delle università di Shanghai.



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4 commenti:

  1. Il mio commento è un po' off-topic !
    La cosa che mi sorprende di più è il cielo blu nel primo scatto. Siamo tanti abituati a vedere la nuvola di smog chiamata airpocalypse che si abbatte regolarmente su Pechino che vedere questo angolo di cielo blu...L'altro giorno in T.V, un reportage mostrava dei cinesi nella nebbia di piazza Tian'anmen che guardavano uno schermo gigante con l'immagine di un sole rosso e il commento diceva qualcosa tipo : "di fronte all'inquinamento, i pechinesi ne sono ridotti ad ammirare falsi soli televisivi." In realtà, il sole rosso era un messaggio turistico per la provincia del Shangdong e c'erano altri scatti sul patrimonio cinese che seguivano questo sole rosso. Ma non significa che l'iperbole del reportage non sia qualcosa di vero o che potrebbe succedere. Dopotutto Pechino ha conosciuto due mesi di inquinamento grave nel 2013.

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  2. ciao Alex,

    hai ragione a sorprenderti, soprattutto sentendo le notizie che arrivano dalla Cina sul tema inquinamento ambientale.

    In effetti la foto a cui ti riferisci risale all'estate del 2009. Non l'ho precisato nell'introduzione del tema, ma queste foto, pur inedite, spaziano in un arco temporale di circa otto anni.

    In effetti ci sono posti in Cina in cui vedere il sole è un evento da segnare sul calendario. O devi aspettare una giornata particolarmente ventosa, che spazzi via la coltre di inquinamento da industrie dalle emissioni incontrollate, e da traffico senza regole e senza controlli sui gas di scarico. Per non parlare del riscaldamento invernale!

    Grazie della visita e del commento (e non ti preoccupare di fare delle off-topic, i tuoi argomenti sono sempre stimolanti), a presto,
    HP

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  3. Se un povero passeggero arriva ad un aeroporto cinese febbricitante, che cosa gli succede? Lo rispediscono indietro, lo ricoverano d'urgenza o che altro?
    Tesea

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  4. ciao Tesea,

    penso dipenda dalla stima della gravità. Queste foto spaziano l'arco di vari anni, e lo scatto di cui parli si riferisce ai tempi dell'influenza aviaria. Credo che all'epoca rimandassero direttamente a casa chi veniva trovato in balia dei morbi. E forse è meglio che finire in certi ospedali cinesi - sebbene ne abbia visti di più che dignitosi, soprattutto a Shanghai.

    Grazie della visita, a presto,
    HP

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