martedì 4 febbraio 2014

Scatti cinesi: la tradizione

Segue da ieri.


Cartoline. Il grande lago occidentale di Hangzhou ispira tranquillità. Sporadiche e vetuste barche a remi lo percorrono, contribuendo all'atmosfera d'antan. Peccato per quella fila di macchine parcheggiate sul lungolago. Ma provate voi a convincere un cinese che ha finalmente conquistato il mezzo a quattro ruote a lasciarlo a casa la domenica.


Una processione di monaci buddisti scende la scalinata del Jing'an Si, il tempio più visitato di Shanghai, salmodiando e percuotendo piccoli strumenti musicali. Sereni scenari di un passato soffocato dai grattacieli incombenti ovunque.


Vecchie case tufacee, coi tetti di tegole nere. Stradine di terra battuta, strette, tortuose, a proteggere il villaggio da improbabili invasioni. Una Cina rurale, sopravvissuta alle ruspe della modernizzazione, nella provincia dell'eterna primavera: lo Yunnan.


La Cina moderna e affarista incrocia le armi con la tradizione, e purtroppo la piega alle esigenze del profitto. Così capita di vedere questa bellissima statua del Budda reclinato circondata dalla solita, immancabile mercanzia per turisti di corsa. Sì, proprio nel tempio. Cacciare i mercanti? Robe fuori moda, che si facevano duemila anni fa. E poi vedi che fine ha fatto quel tizio che li aveva cacciati?



Continua... qui.

2 commenti:

  1. Questa è la vera Cina. Purtroppo però sembra sempre più lontana.
    Tesea

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  2. Hai ragione, Tesea, è una Cina che sta lentamente scomparendo. Per fortuna la Cina è talmente grande da avere ancora molto da offrire a chi cerca di più di grattacieli e inquinamento...

    Grazie del passaggio, a presto,
    HP

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