sabato 26 novembre 2011

TJI (8)

I senzatetto più organizzati del mondo. Perfino in una società così perfetta, così puntuale, così organizzata, ci sono i barboni, gente che ha perso il lavoro nella recessione e non è stato più capace di trovarlo. Forse qualcuno invece ha fatto la scelta di non sottostare alle mille regole, vivendo come capita, in povertà ma libero da convenzioni e rituali ossessionanti.

Capelli lunghi grigi ornati da una fascia. Uno spolverino blu per ripararsi dal fresco della sera autunnale. Tutti i suoi pochi averi ordinatamente confezionati in due grosse scatole, una delle quali fissata ad un carrettino da valigie di recupero, trainato dalla sua oberata bicicletta, che spinge lentamente e con fatica, piedi a terra, come se fosse una antichissima draisina. Due ombrelli appesi davanti al manubrio.

E gli immancabili teloni blu. Gli homeless giapponesi li usano per foderare gli scatoloni di cartone con cui ogni sera si costruiscono un giaciglio al riparo dagli elementi, e soprattutto dalla vista dei loro conterranei allineati. Quasi si vergognassero di esistere. Scivolano silenziosi nelle vie semideserte, alla ricerca del loro rifugio notturno. Nessuno li degna di uno sguardo, né loro lo cercano dai rari passanti. Due mondi che convivono ignorandosi.

4 commenti:

  1. E' il corrispondente delle bag ladies americane, gente che si porta tutti i suoi beni in una borsa.Il problema è che a volte non sanno dove mettere la borsa, perché di notte rischiano di farsela rubare. Per andare incontro a questa esigenza, il comune di Nizza ha messo da tempo a disposizione dei SDF un deposito di borse. Quando penso a costo della vita, qualche volta mi sono sorpreso a invidiare questa gente.
    Le tue foto sono superbe e incredibilmente eloquenti. Fotografare la gente è difficilissimo. Ne so qualcosa, in Uganda ho rischiato di farmi linciare

    Ciao HP, a presto

    dragor (journal intime)

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  2. Effettivamente questa foto è un quadro parlante, da sola dice tutto, tutto quello che tu poi hai scritto.
    Tesea

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  3. Ciao Dragor,

    grazie della visita e del commento. E' vero, ogni società ha i suoi derelitti. E se andiamo avanti così, mi sa che in Italia si vedrà il numero crescere...

    Grazie per i complimenti, ho riscoperto - anche grazie al blog - il piacere di fotografare, ed ora dovrete sopportare non solo le mie chiacchiere ma anche le mie immagini!

    Dovrai proprio raccontarci l'avventura ugandese. Sono così permalosi da quelle parti?? Rischiare il linciaggio per una foto? Meglio il Giappone o la Cina allora!

    Un abbraccio, a presto,
    HP

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  4. Ciao Tesea,

    grazie della visita, è un piacere autentico ritrovarti qui.

    Ti mando un abbraccio, e spero di ritrovarti ancora tra i miei lettori.

    A presto,
    HP

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