Guidi come un cane. Non si potrà più dire. Non nel senso offensivo con cui lo si usa, perlomeno. Perchè in Nuova Zelanda hanno trovato la maniera di farli guidare, i cani. Davvero, non è un pesce d’aprile in anticipo.
Si tratta di bestiole di canile, animali abbandonati, o salvati da padroni violenti, o semplicemente randagi raccolti per strada.
I volontari dell’associazione per la protezione degli animali hanno avuto un’idea speciale. Insegnare a tre di loro, su degli improvvisati simulacri di cruscotti, a compiere le manovre fondamentali. Curvare, frenare e perfino parcheggiare. Poi, su delle Mini adattate per l’evenienza, dopo due mesi di corso, questi volonterosi allievi hanno dimostrato in pista di essere capaci di condurre una vettura. Da soli, con l’istruttrice che li guidava alla voce, da fuori. Due su tre hanno passato il test. C’è gente che ci mette di più a prendere la patente, pur avendo la parola e un cervello che – forse a torto – riteniamo superiore a quello degli animali.
Hanno scelto apposta dei cani rifiutati, per sconfessare quel brutto preconcetto che l’ospite di un canile sia un essere di serie b, una bestia da scegliere solo se non si ha un’alternativa migliore, un’incognita da mettersi in casa con cautela.
Il motto di questa eccentrica iniziativa? Cani così intelligenti si meritano una casa.
Ma domandiamoci, piuttosto: noi boriosi e arroganti umani, siamo sicuri di essere degni di meritarci delle creature così?