Di notte ci sono pochi posti al mondo scintillanti e vivaci di colori come l’incrocio più famoso delle strade di Ginza, nel cuore pulsante di Tokyo.
Tutto sembra ruotare attorno a questo caleidoscopio in continuo movimento. I neon illuminano i resti dei baldanzosi eserciti di sarariman, reduci dalle sconfitte alcoliche ad opera di perfidi capi resistenti alla tenzone come se non avessero un fegato a cui render conto.
La gente attraversa il crocevia in diagonale – sulle strisce, naturalmente, siamo in Giappone, mica in Italia – per risparmiare qualche secondo alla ricerca dell’ultimo metrò.
I taxi formano code sornione in attesa dei disperati dalla casa più lontana, selezionando accuratamente i meno ubriachi.
Il cielo lassù è nero come la pece. Ma la città ti inonda con un arcobaleno di tinte.
Qui nessuno può dire 'e poi uscimmo a rimirar le stelle'...
RispondiEliminaTesea
E tutto questo resta in piedi benché ogni tanto la terra si metta a ballare il rock, mentre in altri paesi basta una piccola scossa per radere tutto al suolo. Onore ai giapponesi e alle loro regole di costruzione.. Anche in questo caso è un po' come attraversare sulle strisce
RispondiEliminaCiao HP, a presto
dragor (journal intime)
Ciao Tesea,
RispondiEliminaogni tanto a Tokyo qualche stella si riesce anche a vederla. In Cina invece...
Grazie della visita, a presto,
HP
Ciao Dragor,
RispondiEliminache piacere ritrovarti qui. Sì, i giapponesi - insieme con i Taiwanesi - sono maestri della costruzione antisismica. Quel che si dice far di necessità virtù. Qualche volta dovrò raccontare qualcosa sulle costruzioni in corso che si vedono in giro per il Giappone, e su come si fa a stare in piedi un edificio anche quando la terra balla ai livelli giapponesi (le scosse che da noi provocano terrore e crolli da loro sono quotidiane e non ci fa caso nessuno...).
Grazie del commento, a presto,
HP