martedì 19 marzo 2013

Luci della città

Di notte ci sono pochi posti al mondo scintillanti e vivaci di colori come l’incrocio più famoso delle strade di Ginza, nel cuore pulsante di Tokyo.

Tutto sembra ruotare attorno a questo caleidoscopio in continuo movimento. I neon illuminano i resti dei baldanzosi eserciti di sarariman, reduci dalle sconfitte alcoliche ad opera di perfidi capi resistenti alla tenzone come se non avessero un fegato a cui render conto.

La gente attraversa il crocevia in diagonale – sulle strisce, naturalmente, siamo in Giappone, mica in Italia – per risparmiare qualche secondo alla ricerca dell’ultimo metrò.

I taxi formano code sornione in attesa dei disperati dalla casa più lontana, selezionando accuratamente i meno ubriachi.

Il cielo lassù è nero come la pece. Ma la città ti inonda con un arcobaleno di tinte.





4 commenti:

  1. Qui nessuno può dire 'e poi uscimmo a rimirar le stelle'...
    Tesea

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  2. E tutto questo resta in piedi benché ogni tanto la terra si metta a ballare il rock, mentre in altri paesi basta una piccola scossa per radere tutto al suolo. Onore ai giapponesi e alle loro regole di costruzione.. Anche in questo caso è un po' come attraversare sulle strisce
    Ciao HP, a presto

    dragor (journal intime)

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  3. Ciao Tesea,

    ogni tanto a Tokyo qualche stella si riesce anche a vederla. In Cina invece...

    Grazie della visita, a presto,
    HP

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  4. Ciao Dragor,

    che piacere ritrovarti qui. Sì, i giapponesi - insieme con i Taiwanesi - sono maestri della costruzione antisismica. Quel che si dice far di necessità virtù. Qualche volta dovrò raccontare qualcosa sulle costruzioni in corso che si vedono in giro per il Giappone, e su come si fa a stare in piedi un edificio anche quando la terra balla ai livelli giapponesi (le scosse che da noi provocano terrore e crolli da loro sono quotidiane e non ci fa caso nessuno...).

    Grazie del commento, a presto,
    HP

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