sabato 19 febbraio 2011

Miti e leggende

Sfatiamo uno dei grandi miti venatorio-sportivi: Il boomerang non torna indietro. Quanti di voi si sono cimentati nella difficile arte del lancio di tale micidiale oggetto? E quanti possono affermare, e recare testimoni a conferma del fatto, che il malefico manufatto è tornato loro docilmente in mano dopo aver percorso aeree evoluzioni, senza infrangere nel frattempo finestre di vicini, lampioni stradali o parabrezza di auto imprudentemente parcheggiate nelle adiacenze del campo prove? Diciamocelo. A meno che non siate un aborigeno australiano, cresciuto in libertà nell’outback dei Northern Territories e costretto dall’esigenza di procurarsi del sostentamento ad abbattere emù che corrono come delle saette, non venitemi a dire che padroneggiate questa subdola specialità.

Qualche burlone ha pensato bene di costruirne una versione più innocua, sia per il materiale morbido sia per la funzione precipua. Ma una caratteristica li accomuna: il wooferang, esattamente come il suo omologo australiano, non torna indietro. A meno che abbiate un cane che ve lo riporta. Basta con i vecchi, logori bastoni da riporto, ricavati da pezzi di ramaglie rinvenuti durante le passeggiate nei boschi. Basta con quelle trite palline da tennis pelosette e bavose, che metà delle volte il cane smarrisce nell’erba alta e poi tocca a voi cercarla per mezzora, ed alla fine siete marci di rugiada fino alle caviglie, mentre quel lazzarone vi aspetta scodinzolando seduto ben all’asciutto. Evolvetevi ed offrite al vostro quattrozampe un divertente giocattolo gommoso con cui giocare.

Lasciatemi solo muovere un’appunto ai geniali inventori di tale imperdibile novità per l’amico degli animali da compagnia. Perché, nel penoso tentativo di fare assomigliare l’oggetto ad un osso, avete deciso di guarnire le due estremità del wooferang con delle inquietanti appendici gonadomorfe? Ragioni di bilanciamento aerodinamico? Praticità di impugnatura? Dubbie questioni di estetica della sagoma? La presuntuosa, antropocentrica supposizione che tutti i cani siano imbecilli, quindi basta aggiungere quattro palle alle estremità per far loro dedurre che dunque quello è un osso? Piatto? Piegato in due?? E arancione?!? Per favore: spiegatevi. Giustificatevi.

Boomerang da riporto per cani: mai più senza!

Prima pubblicazione : 10 maggio 2009

6 commenti:

  1. Il Boomerang non torna indietro e il cane non te lo riporta ? Chiederei agli aborigeni italiani di risolvere il problema ! Anche loro sono bravi nelle attività venatorio-sportive ! Non vincono da sempre la gara olimpica più bizzarra, quella di lancia-piattello ?
    La federazione italiana tiro a volo, alla ricerca di finanziamento,potrebbe mettere a punto un propulsore automatico, una macchina lancia-boomerang tascabile per padroni super-pigri ; migliorando cosi la macchina lanciapalle per padroni pigri :

    http://www.youtube.com/watch?v=v53TuMwLqSg&feature=related

    Buona domenica, Alex

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  2. Noi ne abbiamo due, uno per destri e uno per mancini, non sia mai che il nostro figlio maggiore, geniale mancino, veda fallire i suoi tentativi di lancio a causa di un oggetto inadatto...
    ma non tornano, nè l'uno nè l'altro, garantito!!

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  3. ciao Alex,

    in ritardo ma rispondo al tuo commento: bellissima idea quella che suggerisci! E come di consueto con link gustosi...

    Grazie della visita e del commento, a presto,
    HP

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  4. ciao,

    bisogna provare e riprovare... specie avendo a disposizione gli ampi spazi liberi di un campo da rugby... ;)

    Grazie della visita e del commento, a presto,
    HP

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  5. Certamente l'olfatto del cane non si lascia ingannare da un arnese vagamente osteomorfo, anche se l'apprezzerà come giocattolo. Sono io che mi scuso per la lunga assenza.
    Spero di riuscire presto a recuperare i 'pezzi' che ho perso, sempre originali,divertenti e istruttivi.
    Ciao
    Tesea

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  6. Ciao Tesea,

    di sicuro i cani sono più intelligenti dei padroni che comprano loro certi aggeggi...

    Non ti scusare. Questo è un gioco, ed è bello perchè non assume ritmi, impegni, cadenze come se fosse un lavoro. Così deve rimanere. Io scrivo quando ho tempo e fantasia. Tu leggi quando hai voglia e possibilità. Se così non fosse, diventerebbe l'ennesimo dovere, e non più una fonte di divertimento.

    Ti aspetto, con i tuoi tempi, a leggere le altre mie cosette.

    Grazie della visita, buon weekend, a presto,
    HP

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