lunedì 26 dicembre 2011

Mi manca l’aria

Il provinciale se n’è andato, discretamente, come è d’uso tra questa gente taciturna, di pochissima apparenza e molta sostanza.

Giorgio Bocca, cuneese, classe 1920, partigiano, cronista. Un maestro votato al minimalismo, in una società dedita all’autocelebrazione, alla boria, all’ignoranza.

Quando gli fu chiesto di cosa sentisse più la mancanza della natia Cuneo rispose, con la semplicità di raffigurazione propria dei grandi : mi manca l’aria.

Ho voluto riscoprire questa essenziale verità, facendo una passeggiata sotto i portici quasi deserti. L’aria era pura, rarefatta quasi. Chiara e profumata come solo in montagna d’inverno.

Una giornata così meritava qualche scatto. Ti offro la tua terra, comandante – e perdona se non sono stato capace di fotografare quell’aria che ti mancava. Troppo limpida, pulita, trasparente. Invisibile. Ma tu sai com’è.

2 commenti:

  1. Un grande tributo ad un uomo che prima di tutto seppe mettere il dito nella piaga del più grande male dell'Italia: il malcostume, l'inciviltà, la disonestà del popolo italiano.

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  2. ciao Danilo,

    grazie della visita e del commento, che condivido in pieno. I mali dell'Italia nascono dal basso e si estendono verso l'alto. Come ho sempre detto, chi ci rappresenta assomiglia maledettamente a noi...

    A presto,
    HP

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