martedì 28 febbraio 2012

La piccola cuccia

I giapponesi sembra soffrano di una recente esterofilia. Una borsa, un vestito, un profumo devono essere francesi. Un hamburger (sì, mi perseguitano anche qui), americano, ça va sans dire. Un piatto di pasta o una pizza? Senza un tocco – purtroppo spesso maldestro – della lingua di Dante non attirano avventori.

Sono arrivato a chiedermi se lo facciano apposta. Perché una tale concentrazione di errori si può spiegare solo con due scuole di pensiero: superficialità nelle traduzioni, ma non fa parte dello stile giapponese. Una ponderata e ben studiata inserzione di strafalcioni, più che altro ortografici, per attirare l’attenzione – e magari ambire alla presenza – proprio di quei pochi gaijin pignoli che si mettono a verificare se nella terra del Sol Levante viene fatto buon uso del loro idioma.

Una parete così costellata di errori ed incongruenze non l’avevo ancora vista. Da una parte c’è la velleità di far bene, di usare perfino termini difficili. Dall’altra ci sono alcuni peccati veniali : un più che diventa pin, forse colpa di una calligrafia non proprio chiara, si sa quanto son simili la u e la enne nel corsivo frettoloso, piacevola (eh, questi complicati aggettivi invarianti!), tanta persone, una O dimenticata in presto, una I e un paio di accenti rimasti nella penna, anzi, di questi uno è saltato su una E centrale che ne avrebbe fatto volentieri a meno.

Ma la cuccina no, non si perdona. Troppo comune questa parola, è sulla bocca di tutti. In libreria uno chef su due la usa nel titolo della propria opera. Dai. La piccola cuccia. Ripetuta due volte. Per favore. Se non rispettate il sommo poeta, almeno rispettate Gianfranco Vissani.



8 commenti:

  1. ...ma Vissani è insopportabile! ahahaha!!!

    I Giapponi hanno perfezionato nel tempo l'arte della copiatura e ne sono diventati oggi padroni abilissimi e indiscussi. Certo, la "piccola cuccia" sembrerebbe contraddire questa granitica convinzione...

    RispondiElimina
  2. Per par condicio, bisognerebbe vedere quello che scrivono gli italiani nei ristoranti giapponesi dello Stivale. Temo che il loro rapporto con gli ideogrammi sia altrettanto fallimentare. Qui a Kigali c'è un ristorante "giapponese" intitolato al Celeste Impero, guarda un po'. Il Sol Levante lo lasciano ai socialisti :-) In ogni caso è vero, pensa che tristezza mangiarsi una piccola cuccia soli come cani...

    Ciao HP, a presto

    dragor (journal intime)

    RispondiElimina
  3. Temo soprattutto che gli errori siano da addebitare a qualche traduttore elettronico, tipo ImTranslator o simili. Una vera fucina di strafalcioni planetari. Risate assicurate.

    Buona giornata, ciao.
    Pim

    RispondiElimina
  4. Il titolo mi aveva fatto pensare che un piccolo cane avesse trovato una piccola cuccia adeguata a lui.
    Tesea

    RispondiElimina
  5. ciao Betelgeuse,

    grazie della visita e del commento. Ho preso Vissani così, un po' a caso, giusto perchè mi è venuto in mente lui quale rappresentante della categoria degli chef italiani.

    Come vedi anche in Giappone non sono tutti perfetti nel copiare. E ci mancherebbe altro. Sarebbero dei mostri.

    Tornato dalla Cina, rispondo piano piano a tutti i commenti.

    Grazie della pazienza e a presto!
    HP

    RispondiElimina
  6. Ciao Dragor,

    per par condicio bisognerebbe fare come suggerisci. Peccato che già pochi italiani siano in grado di distinguere un cinese da un giapponese, figuriamoci gli ideogrammi!

    E poi, con rare e lodevoli eccezioni, la gran parte dei ristoranti giapponesi (vanno di moda oggi) sono gestiti da cinesi. Quindi di originale hanno ben poco...

    Tornato dalla Cina, rispondo piano piano a tutti i commenti.

    Grazie della pazienza e a presto!
    HP

    RispondiElimina
  7. Ciao Pim,

    grazie del commento. Penso anch'io alle malefatte di quei traduttori automatici facilmente reperibili via internet. C'era una foto famosa, scattata ad una bottega di Pechino, la cui insegna recitava: Google translator failure. Straordinaria. Non avevano la più pallida idea di cosa ci fosse scritto sopra al loro negozio.

    Come dici tu, risate assicurate!

    Tornato dalla Cina, rispondo piano piano a tutti i commenti.

    Grazie della pazienza e a presto!
    HP

    RispondiElimina
  8. ciao Tesea,

    spiacente per l'equivoco. Il doppio senso del titolo era voluto...

    Grazie della visita. Tornato dalla Cina, rispondo piano piano a tutti i commenti.

    Grazie della pazienza e a presto!
    HP

    RispondiElimina