venerdì 4 marzo 2011

Solo in Giappone

Sai di essere in Giappone quando in aeroporto si prendono la pena di annunciare sul tabellone dell’imbarco che si partirà non alle previste 18.25 ma alle 18.30. E ti spiegano anche la ragione: il tardivo atterraggio – cinque minuti su un’ora e mezza di volo – dell’aereo proveniente da Tokyo, uno degli scali più trafficati al mondo, mica Cuneo Levaldigi.

Quei cinque minuti, a destinazione, potrebbero fare la differenza tra prendere un treno oppure il successivo. I giapponesi sono tipi precisi, ed amano sapere a che ora – esattamente – arriveranno a casa.

Per la compagnia aerea, non notificare questo inopinato ritardo sarebbe un imperdonabile sgarbo alla propria clientela. Il tabellone informa. E si decolla alle diciotto e trenta. Chapeau. Solo in Giappone.

E sul tema solo in Giappone si potrebbe scrivere all’infinito. Alla dogana aeroportuale ti rilevano le impronte dei due indici con un piccolo scanner su cui appoggiare le dita. E questo non capita solamente in Giappone. Ma solo lì la macchinetta segnala il posto per il destro e il sinistro, casomai a qualche contorsionista venisse in mente di incrociare le mani.

Solo in Giappone, nei bagni dei velocissimi treni Shinkansen, ho visto – questa è fantastica – un pulsante per... abbassare l’asse del WC senza necessità di toccarlo. Ovviamente non ho resistito e ho dovuto premerlo: movimento uniforme e preciso. Automazione e igiene a braccetto.

Sempre a proposito di toilettes pubbliche. I cordiali cartelli di invito a lavarsi le mani non ci sono soltanto in Giappone. A Singapore raccomandano ai fruitori di farlo per bene, usando il sapone, mica una sciacquatina e via. Ma solo a Tokyo ho trovato un tale appello corredato di fotografie. Perché la gente, se non gli si mostra chiaramente la sequenza, potrebbe sbagliare un movimento. Manco fosse un balletto classico.

In Giappone sono specializzati nel riprodurre qualsiasi tipo di pietanza con perfette copie di plastica, esposte nelle vetrine dei ristoranti a beneficio di chi vorrebbe ordinare un certo piatto, ma non ne conosce il nome, né sa riconoscerlo nei menu, solo raramente disponibili in inglese. Oppure per i giapponesi che vogliono mangiare italiano. Invece uno stravagante locandiere, per meglio attirare clienti, ha deciso di mostrare l’originale. Un profumato e appetitoso pollo arrosto. Legato con una catenella gialla al tavolino appena fuori dal locale. Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio, perfino nell’onestissima terra del Sol Levante.

Infine, sono rinomati l’attaccamento e la dedizione dei giapponesi nei confronti del proprio posto di lavoro. Talvolta però si esagera: questo negozio non solo tiene aperto sette giorni su sette, ma gli orari riescono addirittura a eccedere le ore disponibili sull’orologio.

Straordinari – in più di un senso. Solo in Giappone.

Prima [parziale] pubblicazione : 10 febbraio 2010

14 commenti:

  1. Sai di essere in Francia quando, 40 minuti dopo l'ora prevista per il decollo, un messaggio annuncia che il volo è stato annullato. La differenza è tutta li'.
    Ecco il segreto della straordinaria espansione economica giapponese:la giornata di 26 ore!
    Mi meraviglio che i giapponesi si lascino scoraggiare da una catena. Basta tagliare il pollo...
    Quando viaggi, devi divertirti moltissimo. E fai divertire anche noi. A presto sugli altri post

    dragor(journal intime)

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  2. Ecco, il Giappone. Mi manca.
    Credevo che avrei trovato siffatta puntualità/precisione/organizzazione negli States... mi sbagliavo! Un saluto, Paola Chiara

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  3. Ciao Dragor,

    bello il tuo contrappunto. Direi che si potrebbe organizzare una serie, solo in ... Che ne dici?

    E' vero, tagliare il pollo sarebbe la soluzione più facile, ma chi va in giro con un trinciapollo in tasca in centro a Tokyo?

    Sono contento di poter condividere i miei piccoli divertimenti di viaggio, e di leggere che li apprezzi!

    Grazie della visita, buon weekend, a presto,
    HP

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  4. Caspita e da noi si dice puntuale come uno svizzero dovremo cambiare opinione...bellissime le pietanze in cera ho visto delle foto straordinarie sono dei veri artisti che bel lavoro che fai che ti permette di ampliare cosi' gli orizzonti...buon week!!

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  5. Ciao Paola,

    i giapponesi sono - credo - i campioni mondiali di puntualità, di cura e pulizia, di precisione in genere.

    Ogni tanto a Singapore ci provano a competere, ma non c'è storia. Vince a man bassa il Giappone.

    Grazie della visita e del commento! A presto,
    HP

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  6. ciao Paola,

    (non sono sicuro che tu sia la stessa persona a cui ho risposto sopra...), dici bene, gli svizzeri sono presi ad esempio, ma solo perchè i giapponesi sono lontani e non molti li conoscono abbastanza. E pochissimi li capiscono.

    Il mio lavoro, pur talvolta stancante, mi entusiasma sempre perchè mi offre opportunità di vedere posti nuovi e strani, di conoscere gente differente, di cercare di capire culture lontane e per noi non facili. Stimolante.

    Grazie del commento e buon weekend a te! A presto,
    HP

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  7. Una volta, ho incontrato un gruppo di giapponesi che stava scattando fotografie delle toilettes pubbliche nel parco del castello di Versailles, però devo dire, l'italiano che scatta i cartelli nei bagni dei treni giapponesi è, per me, una novità assoluta !
    I giapponesi che vogliono mangiare italiano possono recarsi in un ristorante Saizeriya, una catena di ristoranti "italiani". In questi ristoranti non solo riproducono la pietanza con perfette copie di plastica, ma, due o tre anni fa, te la davano da mangiare. Pollo alla melamminese per tutti !
    Ottima idea la pietanza di plastica per la rubrica Mai più senza, cucina....una passeggiata a Kappabashi con la macchina fotografica...
    Buona domenica, Alex

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  8. Ciao Alex,

    da attento osservatore fai dei commenti gustosissimi. Sì, un italiano che fotografa i bagni in Giappone (o anche a Singapore) viene guardato con curiosità. Ma mai con compatimento o stupore.

    Di Saizeriya ne ho provati due. Uno in Giappone, a un'oretta da Tokyo, e solo perchè ero con un collega in assoluta crisi d'astinenza da cibo italiano, che aveva impietosito i nostri corrispondenti locali. Il secondo a Shanghai, almeno 4 anni fa, e da quello ho detto: mai più. Lo troverai, se guardi bene, anche nelle foto di T.I.C. - il ritorno 2a parte. Non è lo stesso, ma in queste catene nulla cambia, da un outlet all'altro. Come ho detto nel post, falso italiano. Anzi, falsissimo!

    Grazie della visita, buona domenica anche a te, a presto,
    HP

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  9. Ahah Fantastico l'abbassa tavoletta :-)))

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  10. ciao Fabrizio,

    sì, sì, non so che altro saranno capaci di inventarsi i giapponesi... Ma so che quando lo vedrò lo documenterò!

    Grazie della visita, a presto,
    HP

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  11. Ciao homing ho sentito del terremoto stai bene?
    Paola

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  12. Ciao Paola,

    grazie della premura! Sto bene, per fortuna sono rientrato dal Giappone, pensare che esattamente una settimana fa ero a Tokyo, sono le combinazioni della vita.

    Ho sentito via email i miei conoscenti in luogo, loro stanno bene ma si stavano preparando ad una notte in ufficio, tutto il traffico di treni e metropolitana è fermo, impossibile rientrare a casa.

    La scossa è stata forte anche a Tokyo, spavento ma pochi danni, il peggio è toccato al nord. Il bilancio dei morti, stando ai giornali, sta salendo, temo sia una catastrofe di portata simile al tanto temuto big one che in Giappone aspettano con trepidazione e paura.

    Grazie ancora, Paola, a presto,
    HP

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  13. bene sono contenta la vita e' veramente un soffio non sai mai dove ti portera'...speriamo che la notte passi senza piu' paure a presto
    Paola

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  14. Ciao Paola,

    speriamo davvero che il peggio sia passato... queste sono cose che lasciano veramente senza parole... è tutto il giorno che penso alla gente che conosco, e che non riesco neppure a contattare per sapere se stanno bene.

    Troppa emozione, è perfino difficile scrivere qualcosa...

    Buonanotte, a presto,
    HP

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