martedì 17 gennaio 2012

La buona Stella – 2a parte

Ecco la parte migliore della classifica. La prima puntata la trovate qui.

Il quarto posto degli Stella Awards va a Jerry Williams di Little Rock, Arkansas. Ha ottenuto 14.500 $ più le spese mediche per un morso al sedere affibbiatogli dal cagnetto beagle del vicino di casa – nonostante che il beagle fosse alla catena, nel proprio giardino cintato da una palizzata.

Sentite questa: Williams aveva chiesto ben di più. Ma la giuria ha ridotto la cifra, ipotizzando (ma va’??) che forse il cane era stato provocato. Jerry infatti aveva scavalcato la recinzione, entrando nel giardino del vicino, ed aveva sparato ripetutamente con una pistola ad aria alla povera bestiola.

Che dire? Soltanto peccato che il buon beagle abbia sbagliato lato. Un morso altrettanto efficace nelle zone anteriori corrispondenti al sedere avrebbe sortito effetti più convincenti – e permanenti – nell’odioso impallinatore di cani.

Terzo posto a Amber Carson di Lancaster, Pennsylvania. Un tribunale ha condannato un ristorante di Philadelphia a pagarle 113.000 $, per essersi rotta l’osso sacro scivolando su una bevanda versata sul pavimento del locale.

Volete sapere perché la bibita era sparsa per terra? La signorina Carson, trenta secondi prima, l’aveva buttata in faccia al fidanzato durante un litigio. Chi è causa del suo mal... in America non piange, ride sventolando mazzette di fruscianti bigliettoni da cento dollari.

Secondo posto a Kara Walton di Claymont, Delaware, che ha citato il proprietario di un nightclub perché è caduta dalla finestra del bagno, spaccandosi due denti incisivi.

Sebbene la subdola ma maldestra Kara stesse cercando si svignarsela dal finestrotto del bagno per evitare di pagare il conto della serata, la giuria ha stabilito che il padrone della balera dovrà pagarle 12.000 $ di risarcimento. E – naturalmente – il conto del dentista.

Squillino le trombe per la vincitrice dello Stella Award! La signora Merv Grazinski di Oklahoma City, Oklahoma ha acquistato un bel camper Winnebago da 10 metri, praticamente un autobus travestito da alloggio. Nel viaggio inaugurale, al seguito della squadra di football di cui è fan, una volta sull’autostrada, ha impostato il cruise control (il dispositivo, poco conosciuto in Italia, che mantiene costante la velocità della vettura, esentando dall’esiguo sforzo di premere l’acceleratore i già pigri guidatori di auto senza frizione perché col cambio automatico) sulla velocità di 90 km/h.

E poi ha pensato bene di lasciare il posto di guida (a cosa serve se no il cruise control??) per andare nel retro a prepararsi un buon sandwich. Stranamente il camper si è schiantato fuori dell’autostrada, capottandosi.

Indispettita da questo sorprendente comportamento del mezzo, la signora Grazinski ha subito chiamato in giudizio la Winnebago per non aver scritto nel manuale del camper che non era consentito lasciare il volante per dedicarsi ad altre attività ricreative mentre il cruise control era attivo. Povera donna, ingannata dai troppi film dove si vedono comandanti di aerei inserire il pilota automatico e poi lasciare la cabina di pilotaggio per andare a fare la corte alle hostess!

Tenetevi forte: il tribunale di Oklahoma City le ha riconosciuto un indennizzo di UN MILIONE E SETTECENTOCINQUANTA MILA DOLLARI … più un camper nuovo di zecca!!

La Winnebago dopo la sentenza ha rifatto i manuali dei propri camper. Non si sa mai. Qualche parente della signora Grazinski potrebbe decidere di comprarne uno!


Prima pubblicazione : 8 novembre 2009

2 commenti:

  1. ...e io che cerco ancora di suicidarmi sulle strisce pedonali sfruttando l'inciviltà della gente che quando vede un pedone invece di frenare accelera...
    E' ora che aggiorni i miei archivi, insomma...

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  2. Ciao Betelgeuse,

    ben ritrovata! E' l'ora non solo di aggiornare i tuoi archivi, ma anche di trasferirti per un congruo periodo di tempo negli USA. Allora potrai sperare di godere della generosità di una Corte che ti conceda laute compensazioni per malefatte subite che da noi farebbero sghignazzare...

    Grazie della visita e del commento, a presto,
    HP

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