martedì 10 gennaio 2012

Chi l’ha visto

Ruberie all’aeroporto. Un nuovo giallo di Agatha Christie? Poirot si aggiorna, passando dagli affascinanti treni d’epoca a nuovi e più moderni mezzi di trasporto? No. È solo un titolo eclatante dell’edizione on-line del quotidiano di Singapore.

La polizia chiede collaborazione ai cittadini, per risolvere dei casi di furti, appunto al Changi Airport. Se una tale notizia vi fa pensare a scaltri predatori di valigie con tanto di falso bagaglio senza fondo, alla Totò, oppure a disonesti addetti ai nastri che sottraggono beni di valore dagli indifesi colli di ignari viaggiatori (Malpensa docet), o ancora a leggiadri borsaioli, pronti a sfilare portafogli gonfi di pregiate valute straniere a stremati passeggeri in arrivo da chissà dove, beh, vi sbagliate.

La Legge cerca questi due malfattori, sorpresi dalle telecamere a sgraffignare qualche oggetto dagli scaffali dei piccoli supermercati aeroportuali. Chiunque li riconoscesse è invitato (ed è di quegli inviti che suonano molto simili a ordini) a telefonare al numero verde 1800-255-0000. Nemmeno difficile da ricordare. Non avete proprio scuse di sorta: non si paga neppure la chiamata.

E ricordatevi: low crime doesn’t mean no crime.

Capite perché li ho definiti, giusto di recente, dei perfezionisti?


2 commenti:

  1. Wanted! Manca la taglia, si farà vivo qualcuno?
    Tesea

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  2. Cara Tesea,

    in quella società così ben educata al senso della giustizia, non c'è bisogno dell'incentivo economico (sebbene certo aiuti) per denunciare un misfatto.

    Come non c'è bisogno di una ricompensa per fare una buona azione nei confronti di uno sconosciuto.

    Ora qualcuno mi accuserà di essere di parte. Come ho scritto una volta parlando di Cuneo, ma lo stesso vale per Singapore. Sì, sono di parte. Dalla parte della coerenza.

    Grazie del commento, a presto,
    HP

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