Di uomini di pochissime parole e di fatti eclatanti. Di sogni diventati realtà in una notte caldissima e magica di ventotto anni fa. Di una serietà e un rigore morale di cui oggi non vediamo esempi altrettanto illuminanti. Della rarissima capacità di mollare tutto quando il gioco non diverte più, di non abbarbicarsi al potere conquistato, di ritirarsi in un anonimo Aventino, lasciando solo un dignitoso silenzio e non volgari comparsate presenzialiste.
Nostalgia di uomini schietti, il cui abbraccio ridente e sincero emoziona ancora a distanza di tanti anni.
Te ne sei andato silenziosamente come hai vissuto. E ci hai lasciato dentro una grande nostalgia, ultimo grande vecchio del calcio nostrano. Oggi siamo tutti un po’ più poveri. Ciao Enzo.
Ciao Enzo.
RispondiEliminaciao Marta,
RispondiEliminagrazie della visita e di aver lasciato una parola per Enzo.
A presto,
HP